Roberto Mancini resta e punta al Mondiale 2026

martedì 29 marzo 2022


La vittoria del Campionato europeo di calcio e l’esclusione dai Mondiali in Qatar. Queste le montagne russe della Nazionale di calcio italiana e del suo allenatore, Roberto Mancini. Dalle stelle alle stalle in meno di un anno. Il tecnico, durante la conferenza stampa a Coverciano, all’indomani della sfida contro la Turchia, ha dichiarato di non voler lasciare il suo incarico. L’ex calciatore di Bologna, Sampdoria, Lazio e Leicester si è detto pienamente allineato con la Federcalcio, ed è intervenuto sui motivi per cui intende restare: “Perché sono ancora giovane. Volevo vincere Europeo e Mondiale, per il secondo mi serve ancora tempo. E poi mi piace il mio lavoro, so che posso divertirmi ancora molto e con i ragazzi posso riorganizzare qualcosa di importante. A parte la delusione, il resto va avanti”.

La scalata della vetta europea non è stata un’impresa di un mese, ma un percorso durato diversi anni. Il mister è riuscito a creare un gruppo solido, “quello che ci ha dato in questi tre anni è qualcosa di unico, un’empatia tra allenatore, gruppo e staff che raramente si è respirata a Coverciano. Continuare con lui è la logica conseguenza di tutto questo” ha ammesso Leonardo Bonucci, difensore della Juventus e vicecapitano della Nazionale. Durante le amichevoli, la Nations League e le qualificazioni all’Europeo, gli azzurri sono rimasti imbattuti per 37 partite, vincendo 11 gare di seguito. Superato il Brasile dell’era 1993-1996, senza sconfitte per 36 volte e l’Italia di Vittorio Pozzo, che vinse 9 gare di fila nel 1938-1939. Sono passati pochi mesi, ma della coppa alzata quest’estate rimane solo il ricordo. La Nazionale italiana, per la seconda volta consecutiva, non si è qualificata per i Mondiali di calcio.

Durante la conferenza stampa, è stato il tecnico a rompere il ghiaccio sul tema contratto, che lo lega alla Figc fino al 2026: “Ho parlato in questi giorni con il presidente Gravina, siamo allineati su tutto – ha spiegato – ne riparleremo poi con calma, vedremo cosa migliorare”. Ora testa alla Turchia, che concluderà gli impegni di questa pausa nazionale. Con uno sguardo al futuro, Mancini ha rinnovato la volontà di inserire nel suo progetto “ragazzi più giovani, sperando possano avere esperienze importanti nei loro club, perché questo è fondamentale”.

Tra i cinque maggiori campionati europei, la Serie A si trova all’ultimo posto per impiego percentuale di giocatori under 21 (3,9 per cento). L’impegno dell’allenatore della Nazionale maggiore, insieme a Paolo Nicolato, tecnico della Nazionale under 21, dovrebbe spingere i club verso un impiego maggiore delle giovani promesse. L’Inter per esempio, campione in carica, ha un’età media di 30 anni, e ha un solo under 23 in rosa ad aver superato le 5 presenze: si tratta del difensore Alessandro Bastoni.

La conferenza stampa si è conclusa con la riflessione sugli incontri delle qualificazioni, dove il più grande demerito della selezione Azzurra è stato di non aver concretizzato le molte occasioni da rete. Infine, a proposito dei calciatori che hanno lasciato il ritiro, il commissario tecnico ha precisato: “Io li ho obbligati ad andare via, perché se possiamo fare qualcosa per loro e per i club, noi lo facciamo. Non avrebbero giocato, alcuni non erano al meglio fisicamente. Alcuni di loro li ho obbligati ad andare: il Chelsea ci ha mandato Jorginho tre giorni prima, non gli ha fatto giocare l’Fa Cup. Anche Alessandro Florenzi e Matteo Politano, non al meglio, li ho rispediti a casa perché non avrebbero giocato. Problemi fisici per Lorenzo Insigne? Aveva problemi fisici già da prima. Ciro Immobile sarebbe andato in tribuna, Gianluca Mancini e Marco Verratti sì. Insigne al 50 per cento sarebbe andato in tribuna, per provare soluzioni alternative”.

Non è forte chi non cade ma chi, cadendo, ha la forza di rialzarsi. Roberto Mancini non ha nascosto il suo nuovo obiettivo: partecipare ai Mondiali 2026 e vincerli.


di Edoardo Falzon