L’Italia piange i suoi Carabinieri

mercoledì 15 ottobre 2025


Una tragedia inattesa ha strappato all’Italia tre dei suoi figli più valorosi, tre Carabinieri che hanno risposto con la vita al richiamo del dovere. L’esplosione che ha spento le tre esistenze di Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori delle loro famiglie, dell’Arma dei Carabinieri e dell’intera nazione. Non erano solo uomini in divisa; erano custodi dei nostri valori, scudi della nostra sicurezza, simboli tangibili di quello Stato che ogni giorno si impegna per la collettività. Il loro sacrificio, compiuto nel nome della giustizia e della legalità, risuona ora come un monito e, al tempo stesso, come un faro di coraggio e dedizione.

UNA NAZIONE IN LUTTO: IL CORDOGLIO DELLE MASSIME CARICHE DELLO STATO

La notizia della loro scomparsa ha scosso profondamente le fondamenta della Repubblica, unendo in un unico, commosso abbraccio tutte le massime cariche dello Stato. Dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai vertici delle istituzioni, tutti hanno espresso un dolore sincero e un profondo senso di gratitudine. Il cordoglio non è stato un mero atto formale, ma l’espressione autentica di una Nazione che riconosce il prezzo altissimo della libertà e della sicurezza. Ogni parola, ogni telegramma, ogni momento di silenzio osservato è stato un omaggio alla memoria di Piffari, Daprà e Bernardello, un riconoscimento del loro esempio cristallino. La bandiera italiana, a mezz’asta, ha simboleggiato il lutto di un popolo che si stringe attorno ai suoi eroi e alle loro famiglie, promettendo di non dimenticare mai.

LA VOCE DELL’ARMA: IL MESSAGGIO COMMOSSO DEL COMANDANTE LUONGO

In questo momento di dolore lancinante, la voce dell’Arma dei Carabinieri si è fatta portavoce di un’intera famiglia in divisa. Il Comandante Generale, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, ha rotto il silenzio con un messaggio carico di commozione e orgoglio, che ha toccato le corde più profonde dell'anima.

“Oggi piangiamo tre nostri fratelli”, ha affermato il Generale Luongo, con voce rotta dall’emozione ma ferma nella dignità. “Marco, Valerio e Davide hanno onorato il giuramento fino all’estremo sacrificio. Il loro esempio rimarrà scolpito nei nostri cuori e nella storia dell’Arma. Continueremo a portare avanti la loro missione, con la stessa abnegazione e lo stesso spirito di servizio che li ha contraddistinti”. Il suo messaggio non è stato solo un addio, ma un impegno solenne: l’Arma non dimenticherà, non si fermerà. La memoria di Piffari, Daprà e Bernardello sarà la forza propulsiva per ogni carabiniere che indossa con fierezza la divisa, un ricordo vivo che alimenterà il senso del dovere e la dedizione al prossimo.

UN ESEMPIO CHE VIVE

Marco, Valerio e Davide non sono morti invano. Il loro sacrificio è un seme gettato nel terreno della nostra coscienza nazionale, destinato a germogliare in un rinnovato senso di gratitudine verso chi, ogni giorno, veglia sulla nostra sicurezza. Sono eroi moderni, i cui nomi risuoneranno per sempre nel pantheon dei servitori dello Stato. L’Italia li piange, li onora e li ricorderà. Per sempre.


di Alessandro Cucciolla