Elkann mette in vendita “La Stampa” e “Repubblica”

lunedì 13 ottobre 2025


È stato avviato lo smantellamento delle attività editoriali del gruppo Gedi. La famiglia Agnelli-Elkann si avvia a uscire dal mondo dei quotidiani. Sul mercato è finita La Stampa di Torino che veniva considerata la gemma più preziosa della casa automobilistica dell’avvocato Giovanni Agnelli. L’ex impero Gedi di Eugenio Scalfari e Carlo Caracciolo era passato con tutta l’editoria locale e il settimanale L’Espresso nella gestione della holding Exor del giovane John Elkann. Ora il negativo andamento di Stellantis, la crisi profonda dell’auto (resiste la Panda) e altre difficoltà stanno determinando l’uscita dal settore in crisi. Si leggono sempre meno quotidiani, l’editoria attira poca pubblicità, l’introduzione del digitale non ha operato alcuna spinta di sviluppo. Per ora da Torino non vengono commentati i rumors di mercato. Sta tuttavia di fatto l’esistenza di un dossier sul quotidiano La Stampa diretto da Andrea Malaguti e che ha attraversato momenti di tensione. Negli ambienti economici si ritiene il giornale torinese non potesse sopravvivere autonomamente allo spezzatino delle attività editoriali dopo la vendita del Messaggero veneto, del Piccolo di Trieste, della Nuova Venezia, della Tribuna di Treviso.

In questo quadro, si sta facendo concreta l’ipotesi della vendita del sistema Repubblica comprese le attività radiofoniche di Deejay e Capital. La situazione delle vendite sta peggiorando in rapporto al 2024. Repubblica, il giornale-partito di Scalfari e della sinistra intellettuale è sceso a 98,4mila copie con una perdita del 10,7 in un anno e peggio ancora La Stampa precipitata a 60,3mila copie, secondo le rilevazioni Ads del luglio 2025. Negli ambienti informati dell’economia milanese sarebbero pronti i dettagli del piano di vendita da parte del gruppo Exor. Il valore a bilancio del polo Gedi è di 118 milioni di euro e quindi l’operazione partirebbe dalla Stampa per proseguire con Repubblica. Un’enorme massa dei 170 redattori sarà messa in prepensionamento. Non chiara la destinazione futura delle redazioni di Repubblica e delle radio.

L’ipotesi più accreditata è che tra gli acquirenti della Stampa ci sarebbe il conglomerato di imprenditori che hanno già acquistato i giornali locali del Nord-Est. La cordata della società Nem (le cui 6 testate vantano già circa 56mila copie) potrebbe sborsare inizialmente circa 50 milioni, contando anche come azionista il gruppo imprenditoriale Danieli. Per Repubblica si sta facendo avanti la famiglia greca Kyriakou che all’editoria aggiunge una delle più grandi compagnie armatoriali del mondo. Completato questa nuovo assetto editoriale si verificherà un valzer di direttori. Malaguti lascerebbe La Stampa, Mario Orfeo dovrebbe mantenere la direzione di Repubblica, cambi ai quotidiani del Nord-Est con l’uscita di Luca Ubaldeschi e Giancarlo Padovan. L’occasione per una riflessione sull’evoluzione dei media d’informazione è stata la celebrazione dei 160 anni del Sole 24 ore, in cui il sottosegretario di Palazzo Chigi Alberto Barachini ha precisato che “abbiamo bisogno di un giornalismo che sappia raccontare i fatti, con dati certi, per guadagnare la fiducia dei cittadini”.


di Sergio Menicucci