sabato 11 ottobre 2025
Ci sono storie che la memoria collettiva rischia di velare, appesantite dal tempo, dalla complessità degli eventi, o dalla cruda violenza che le ha caratterizzate. La vicenda della Banda della Uno Bianca è, senza ombra di dubbio, una di queste. Ed è proprio per questo che abbiamo deciso di affrontare un compito che, pur nella sua dolorosa attualità, riteniamo doveroso: ricostruire, con la massima cura e attenzione, la agghiacciante e terribile storia dei fratelli Savi e del loro regno di terrore.
Non si tratta di una semplice rievocazione cronachistica. Il nostro intento è più profondo. A distanza di tanti anni dalla fine di quella sanguinosa stagione, è fondamentale interrogarsi sul ruolo che l’informazione può e deve giocare nel mantenere viva la consapevolezza di fronte a pagine così oscure della nostra storia. Ricostruire significa non solo narrare i fatti, ma anche analizzare il contesto, le falle, le lungaggini e le intuizioni che hanno segnato le indagini, i drammi delle vittime e delle loro famiglie, e l’inaudita doppiezza di chi, di giorno, indossava una divisa e, di notte, seminava morte e distruzione.
Lo speciale che verrà pubblicato da L’Opinione delle Libertà nasce dalla convinzione che ricordare non sia mai un atto sterile, ma un esercizio di civiltà. È attraverso la conoscenza dettagliata di ciò che è stato che possiamo comprendere meglio il presente e, forse, gettare uno sguardo più lucido sul futuro. Vogliamo offrire un documento che sia utile non solo per chi ha vissuto quei tragici anni e desidera ripercorrere, con nuove prospettive, i passaggi salienti, ma anche e soprattutto per le nuove generazioni. Per chi non ha mai sentito parlare della Uno Bianca, o per chi ne ha solo una vaga idea, questo dossier si propone come uno strumento essenziale per conoscere una delle più drammatiche e inspiegabili pagine della criminalità italiana.
Il nostro auspicio è che questo lavoro possa non solo essere letto, ma anche conservato. Che diventi un punto di riferimento, un monito, un simbolo della tenacia con cui la giustizia ha inseguito i suoi aguzzini e, al tempo stesso, un tributo indelebile alla memoria di chi ha perso la vita. La Uno Bianca è una ferita che ancora sanguina, ma solo guardandola con coraggio possiamo imparare da essa.
di Alessandro Cucciolla