La scoperta della acqua calda: lo smog nuoce alla salute

giovedì 3 luglio 2025


Verrebbe da dire che si tratta della scoperta dell’acqua calda. Invece, a quanto pare, non lo è affatto vista la profusione di divieti che fioccano contro i fumatori, rei di intossicare i non fumatori facendogli correre il rischio di contrarre malattie anche gravi come il tumore ai polmoni (il meccanismo del fumo passivo).

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature, condotto dai ricercatori dell’Università della California di San Diego e del National Cancer Institute (Nci) − parte del National Institutes of Health (Nih) – è partito da un dato di fatto, spiegato da Ludmil Alexandrov, coautore dello studio: “Stiamo assistendo a un aumento dei casi di cancro ai polmoni tra i non fumatori”. Il motivo è presto detto: “La nostra ricerca dimostra che lo smog provoca gli stessi tipi di mutazioni che solitamente associamo al fumo”.

L’inquinamento atmosferico, infatti, danneggia il Dna con le stesse modalità delle sigarette, per questo può provocare il tumore ai polmoni anche nei non fumatori.

Il team ha analizzato i tumori polmonari di 871 non fumatori, residenti in 28 regioni del mondo (tra Africa, Asia, Europa e Nord America) con differenti livelli di inquinamento. Attraverso il sequenziamento dell’intero genoma, i ricercatori hanno individuato precisi profili genetici dei tumori, chiamati firme mutazionali. Combinando i dati genomici con le stime dell’inquinamento basate su misurazioni del particolato fine, hanno stimato l’esposizione a lungo termine allo smog.

I risultati non lasciano dubbi: i non fumatori che vivono in ambienti più inquinati presentano un numero maggiore di mutazioni nei tumori polmonari, in particolare quelle che promuovono direttamente lo sviluppo del cancro. Quindi, maggiore è l’esposizione allo smog, maggiore è il numero di mutazioni nei tumori polmonari. D’altra parte lo smog altro non è che aria inquinata che respiriamo.

Iniziative come quella francese (l’ultima in ordine di tempo), che dal 29 giugno ha introdotto il divieto di fumare in spiagge, nei parchi pubblici, alle fermate di bus e tram e nel raggio di dieci metri da scuole, biblioteche e piscine, sempre con la motivazione di voler tutelare la salute pubblica, lasciano quindi il tempo che trovano.

Sarebbe ora di occuparsi seriamente del problema dell’inquinamento, senza scadere nell’ideologia, tenendo in considerazione un dato ovvio: l’atmosfera terrestre è una sola e nessuna nazione o congrega di Stati può pensare di poter risolvere positivamente la questione se non si trovano strade percorribili a livello globale.


di Redazione