lunedì 26 maggio 2025
Lo sfondo è oro, perché il giallo oro è una caratteristica di Franco Ziliotto, artista nato a Zara nel 1934, esule e protagonista con la sua opera del Villaggio giuliano-dalmata sulla Laurentina, dove si formò il primo nucleo degli oltre tremila istriani, fiumani e dalmati a cui la storia ha riservato il ruolo di testimoni di una delle pagine più tristi. E cioè l’esodo da Istria, Fiume e Zara degli oltre 250mila connazionali quando, dopo la Seconda guerra mondiale, quella “nostra terra” passò alla Jugoslavia del maresciallo Josip Broz Tito. “Lo sfondo è oro”, spiega Franco Ziliotto, che quelle giornate cruciali rivive negli occhi umidi e nell’anima segnata, “perché l’oro è la speranza”. All’insegna della speranza della memoria è stato presentato a Roma il primo murale italiano realizzato nell’ambito del progetto “museo diffuso” nel Villaggio romano del IX Municipio, voluto e finanziato dalle associazioni, motori dell’impegno per il ricordo: la Anvgd (Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) della presidente Donatella Schurzel; la Società di Studi fiumani di Nella Penso; l’Associazione Giuliana di Simonetta Lauri e l’Associazione Gentes di Giorgio Marsan. Sullo sfondo oro è disegnata la proiezione del villaggio com’era, con le prime case, il pavimento in basolato omaggio a Roma, e due bambini, felici che giocano con un pallone, che non è un pallone come tutti gli altri, perché è tricolore quale simbolo della gioia per “la patria ritrovata”.
Quando l’addetto lascia cadere il telo e si scopre l’opera, la comunità di esuli “diversamente giovani”, ormai hanno varcato tutti gli ottanta con figli, amici e conoscenti, è schierata in prima fila: “Perché il tempo non deve cancellare e quello che oggi noi possiamo testimoniare deve passare ai giovani”, afferma l’artista, che viene dalla scuola romana di Francesco Trombadori e Mario Mafai. È proprio questo lo spirito del progetto che, grazie all’intraprendenza e volontà delle associazioni e dei loro sostenitori, ha coinvolto nella realizzazione un gruppo di giovanissimi studenti del Liceo artistico Mercuri di Ciampino nel Castelli Romani, guidati dal professor Alessandro Ruggiero. “Abbiamo pensato che consegnare la realizzazione del murale agli studenti con cui abbiamo avviato un percorso delle giornate della memoria”, spiega la presidente Donatella Schurzel, alla cui vivace intraprendenza sono dovute molte iniziative, “sarebbe stata la scelta più efficace per attivare la conoscenza e la testimonianza traducendole in opera viva”. “Le nostre città hanno troppi muri grigi e vuoti”, aggiunge il professor Ruggiero, “che possono essere riempiti di colore, di narrazione, di arte. Questo progetto, rientrato nell’ambito della collaborazione scuola-lavoro, è stata una esperienza entusiasmante per gli studenti, che si sono visti in gruppo concretamente all’opera e hanno dovuto interpretare una pagina storica proiettandola nel futuro”.
Ed eccoli gli artisti, tutti sotto i vent’anni, guidati da Costanza ed Elisa, che fanno da portavoce all’entusiasmo e all’onore con cui hanno realizzato i circa 10 metri quadrati di disegno e colore: “Siamo straordinariamente felici di vedere come l’arte e lo studio possono concretizzarsi in azione tale da significare un risarcimento storico e culturale. E questo lavoro rimarrà”. Rimarrà ed è una tappa del museo diffuso, perché altrettanto sono schierate le autorità amministrative e politiche, che da questa esperienza vogliono trarre una continuità. “Il nostro municipio Eur è uno dei più grandi anche rispetto a città come Parigi”, dichiara la presidente Titti Di Salvo, che con la fascia capitolina porta i saluti del sindaco Roberto Gualtieri. “E l’idea del museo a cielo aperto e itinerante può contribuire a modificare la realtà di molte aree affidandole alla cura e alla capacità di partecipare insieme interventi estetici e culturali”. “Trasformare la memoria in opera viva è una intuizione efficace”, puntualizza Pietrangelo Massaro, vice segretario di Forza Italia Roma, che rappresenta il senatore Maurizio Gasparri da sempre vicino alla comunità dei giuliani-dalmati.
Gli fa eco il senatore Andrea De Priamo, ex vicepresidente del municipio ora in Fratelli d’Italia, il quale esalta l’esperienza del murale come linguaggio che avvicina i giovani: “Insieme ai viaggi del ricordo, l’arte grafica è un mezzo efficace per tramandare vissuti così importanti che devono edificare esempio e senso storico”. Anche l’onorevole Patrizia Prestipino (Pd) è presente per il ricordo. Perché lei al Villaggio ha vissuto e l’incontro è l’occasione per ritrovare la propria memoria e abbracciare la sua maestra e alcune ex compagne: “Non è stato un percorso facile. Ricordo quando posammo le prime pietre per il monumento ai caduti delle Foibe quale pressione fu necessaria verso i quadri dirigenti politici, ma oggi credo che questa memoria sia condivisa e sia un passo avanti per la speranza di pace e collaborazione per le nuove generazioni”.
di Donatella Papi