Funerali del Papa: Roma blindata e le delegazioni in visita

giovedì 24 aprile 2025


Un flusso ininterrotto di pellegrini ha attraversato la Basilica di San Pietro per rendere omaggio alla salma di Papa Francesco. Dalle 11 di ieri mattina fino alle 8:30 di oggi, sarebbero state 61mila le persone che hanno sfilato davanti al feretro di Jorge Mario Bergoglio. Solo durante la notte – dalle 24 alle 5:30 – sono stati 13mila i fedeli che hanno scelto di vegliare in silenzio, nel cuore del Vaticano. Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede. La fila, composta e silenziosa, serpeggia lungo piazza San Pietro per accedere, attraverso la Porta Santa, alla Basilica. Solo pochi istanti davanti alla bara aperta di Papa Francesco per un segno della croce e una preghiera. Il tempo medio di attesa si aggira intorno alle quattro ore. Per garantire il flusso ordinato dei visitatori, l’apertura al pubblico è stata prolungata fino alle 5:30 del mattino, con una breve pausa di un’ora e mezza prima della riapertura alle 7. Le misure di sicurezza sono imponenti: tutti i varchi risultano presidiati e affollati. Determinante il contributo dei volontari del Giubileo, che hanno anche interrotto l’accesso preferenziale alla Porta Santa per permettere l’ingresso regolare dei pellegrini.

Nel frattempo, la macchina diplomatica si muove a pieno regime in vista dei funerali, in programma sabato 26 aprile. Si profila un quadro imponente: 170 delegazioni straniere annunciate o in arrivo, tra capi di Stato e di governo, monarchi, leader religiosi e rappresentanti di organizzazioni internazionali. La logistica è in piena attività: dall’accoglienza negli scali romani di Fiumicino e Ciampino fino alla gestione delle scorte e della sicurezza, ogni dettaglio è sotto osservazione, in particolare quello dell’assegnazione dei posti sul sagrato di San Pietro. Un’operazione delicatissima, che richiama inevitabilmente gli equilibri geopolitici globali. Come nel 2005 per le esequie di Giovanni Paolo II, l’ordine alfabetico in lingua francese potrebbe dettare la composizione dei settori. Se confermato, l’Argentina di papa Bergoglio, rappresentata dal presidente Javier Milei, sarà tra i primi a sedere. Subito dopo, il Brasile di Luiz Inacio Lula da Silva. Il presidente degli Stati Uniti (États-Unis), Donald Trump – tra i primi ad annunciare la sua presenza con la First Lady Melania nel giorno del suo 55° compleanno – potrebbe trovarsi vicino al francese Emmanuel Macron, ma ben distante dall’ucraino Volodymyr Zelensky, che ha chiesto un incontro a margine con il leader americano dopo l’ultimo confronto a Washington. Per ora, però, nessun bilaterale è stato formalizzato, anche se diverse cancellerie stanno valutando incontri riservati, tra cui quelle dell’Unione europea con Ursula von der Leyen, Roberta Metsola e António Costa.

Non mancano le assenze di peso. Vladimir Putin non sarà presente, a causa del mandato darresto internazionale per crimini di guerra: Mosca invierà il ministro della Cultura Olga Lyubimova. Assente anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nel mirino della Corte penale internazionale e in rotta, anche postuma, con Francesco per le sue posizioni sulla guerra a Gaza. Sarà presente soltanto l’ambasciatore Yaron Sideman, che ha rilanciato su X il messaggio di condoglianze del presidente Isaac Herzog, dopo le censure imposte dal governo israeliano. Da Pechino, al momento, nessuna conferma ufficiale sulla partecipazione. Taipei, dal canto suo, ha optato per una presenza meno visibile, inviando l’ex vicepresidente Chen Chien-jen al posto del capo di Stato William Lai, per evitare tensioni con la Cina. Tra le monarchie europee, hanno confermato il re di Spagna Felipe VI e la regina Letizia, senza il premier Pedro Sánchez, insieme ai sovrani del Belgio, del Nord Europa e al principe Alberto di Monaco con Charlène. Rinunciano invece i reali dei Paesi Bassi, Guglielmo Alessandro e xima, impegnati con il Giorno del Re. Presenti anche il segretario generale dellOnu António Guterres, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier con il cancelliere uscente Olaf Scholz, e per il Regno Unito, secondo consuetudine, l’erede al trono William accompagnato dal premier Keir Starmer, che in Parlamento ha definito Francesco “un uomo straordinario”.

Infine, dal mondo islamico, attesa al massimo livello per la delegazione della Moschea di Al-Azhar. Non è escluso che a rappresentare l’istituzione sunnita sia lo stesso grande imam, Ahmed el-Tayyeb, che ha voluto ricordare “il nostro caro amico Papa Francesco che ha dedicato la sua vita al servizio dell’umanità”.


di Zaccaria Trevi