Maranza-bulli-minori imbizzarriti

martedì 22 aprile 2025


Nel mirino sociale c’è il mondo dei maranza, come se fossero il vero e unico male di questa arena dove sfogare istinti e miserabilità sub-umane. Come se debellare questo fenomeno per quanto insopportabile risolvesse la violenza che sta dilagando nelle città come nelle periferie. Non è così, tutt’altro. Ci sono per le strade bulli travestiti da eroi per forza, minori imbizzarriti e ragazzine completamente deprivate del sentimento della vergogna, della compassione, impregnate di storie rubate ai film, dagli slang che non sono e non saranno mai farina del loro sacco. Quando agli occhi irrompono le immagini di più ragazzine che colpiscono con scientificità per fare più male a un’altra ragazzina indifesa, così giovane e fragile, anche per un adulto formato rimane una ferita che non si chiuderà presto, occorrerà tempo affinchè la lacerazione del cuore possa rimarginarsi. C’è un gioco al massacro nell’uso della violenza, diventato strumento di potere per dimostrare il proprio valore.

Il mondo adulto che fa per sbarazzarsi del problema? Lo attribuisce a una città a una regione particolare, dove per uno sguardo di troppo a una ragazza, si passa senza tanti convenevoli ai cazzotti, al serramanico, alla pistola. Omettendo di dire la verità, perchè questa sottocultura dell’omertà e del potere territoriale è realtà al sud come al nord, in città e in periferia, l’uso dei pugni e delle lame sono miseria economica e culturale che accomuna i giovanissimi, ne acuisce l’uso sgangherato e sgrammaticato delle parole che discriminano e fanno aumentare la rabbia e l’ira. Lo ricordo bene quel ragazzino a condividere alcol e droghe, a circondare con il filo spinato il territorio ove tutto può essere condiviso, in quel tutto ci stanno in bella mostra le azioni più infamanti, più inaccettabili, più incomprensibili.

Mentre osservo la tanta inutile violenza, senza scopo e utilità, mi ritrovo a fare i conti con quel ragazzino, lo rammento malamente nella postura, negli atteggiamenti, nell’inquietudine che lo accompagnava passo dopo passo verso il plotone di esecuzione. Troppo semplice e fuorviante puntare il dito sul solo migrante maranza diverso e incarognito, sulla bulla manesca e feroce che recide ogni speranza a una coetanea che non sa difendersi. Per quanto importante e giusto perseguire comportamenti così vigliacchi, c’è necessità di riempire il grande vuoto di senso che li attanaglia, che li rende insensibili alla sofferenza altrui, anzi ne aumenta la ferocia nei riguardi del diverso, del debole,  del fragile. A quando il tempo della relazione vera perché basata sulla fiducia e la solidarietà, a quando apprendere il valore del rispetto per se stessi e per gli altri, a quando stringere forte la mano alla propria umanità, avendone finalmente cura e attenzione.


di Vincenzo Andraous