mercoledì 5 marzo 2025
Medicina a km 0
L’ospite di questo mercoledì per “Medicina a Km 0” è il professor Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il tuo cuore dell’Associazione nazionale Medici Cardiologi e direttore di cardiologia dell’ospedale San Camillo di Roma.
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di ricovero ospedaliero e di mortalità, perciò occorrono campagne educative per aumentare la consapevolezza e promuovere la salute del cuore. Sin dai banchi di scuola deve iniziare la prevenzione, importante in ogni fase della vita.
“Oltre il 30 per cento dei pazienti ricoverati per un evento aterotrombotico acuto, ha un’altra ospedalizzazione nell’anno successivo alla dimissione” ha dichiarato il professor Gabrielli nel video all’interno dell’articolo. “In questo contesto l’adesione alle raccomandazioni delle linee guida sulle strategie di prevenzione secondaria sembra largamente insufficiente”, continua il professore.
Rispetto al passato però si muore molto meno di malattie cardiovascolari. Un numero sempre maggiore di pazienti, dopo il trattamento in ospedale delle sindromi coronariche acute, viene dimesso in vita.
Con il professore abbiamo trattato l’argomento in riferimento anche al cuore degli anziani, delle donne in menopausa e di chi fa uso, a tutte le età, di sostanze psicoattive, tematica molto trattata dalla Fondazione di cui il professore è presidente.
La disinformazione sul tema della cannabis, dell’alcol e della cocaina, in particolare fra i giovani, che ritengono l’uso anche innocuo, ha conseguenze devastanti sul cuore. Anche le droghe considerate leggere, fanno male al cuore, scatenando malattie cardiache che possono verificarsi in forma acuta o svilupparsi lentamente nel tempo. Fino al 23 per cento di rischio in più di infarto miocardico nelle prime ore dell’assunzione di cocaina.
Tutte le sostanze sono cardiotossiche, danneggiano le coronarie, ispessiscono il cuore e lo infiammano (miocardite). “Il danno cardiaco ‒ ha specificato il professor Gabrielli ‒ si può instaurare anche nel consumatore occasionale, indipendentemente dal tipo di sostanza”.
di Vanessa Seffer