martedì 4 marzo 2025
Lingua, storia, arte, scienza, musica, sport, tradizioni: un patrimonio inestimabile raccolto dall’Enciclopedia Treccani, uno dei simboli d’eccellenza italiana. In occasione delle manifestazioni del centenario della Treccani è stata fatta una riflessione sulla funzione dell’enciclopedia oggi. Anche se le piattaforme e i motori di ricerca presentano una loro validità, il ruolo dei libri nella società ultratecnologica di oggi continua a essere essenziale, nonostante si registri un calo dei lettori. Come sostiene il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le enciclopedie “allontanano le pareti dell’ignoranza e del pregiudizio”. Per essere d’attualità l’Istituto Treccani si è convertito al digitale. L’obiettivo, ha precisato il direttore generale Massimo Bray, attiene alla promozione della cultura come bene comune di fronte alle complesse sfide attuali, tra grandi mutamenti sociali, squilibri geopolitici e difficoltà di dialogo tra persone e tra Stati. L’altra riflessione riguarda il mondo delle fake news e l’uso distorto dell’Intelligenza artificiale.
Tutte le opere della Treccani, cartacee e digitali, svolgono un’indispensabile funzione di punto di riferimento, di filtro, di validazione degli argomenti trattati. Serve trasparenza e rigore nell’epoca del caos informativo e della diffusione incontrollata delle notizie, dal momento che risulta sempre più difficile distinguere l’informazione dalla spettacolarizzazione o strumentalizzazione dei fatti. L’obiettivo dell’Istituto, dopo cento anni di vita e di aggiornamenti, è quello di rappresentare una realtà poliedrica proiettata verso il futuro, operando una serie di iniziative per sviluppare e favorire la conoscenza della cultura. Uno strumento utile soprattutto ai giovani è il portale web treccani.it che vanta ormai oltre un milione di pagine visitate al giorno e dove s’incontrano le cento parole simbolo di un secolo, selezionate dall’Istituto. Continua così la missione enciclopedica “di armonia e concordia universale attraverso uno splendido rapporto tra la cultura analogica dei libri e quella digitale”, ha osservato il ministro della Cultura Alessandro Giuli.
È stato il presidente Carlo Ossola a ripercorrere la storia dell’Enciclopedia fin dalle origini. Era il 18 febbraio 1925 quando per volontà di Giovanni Treccani degli Alfieri, il filosofo Giovanni Gentile e l’accademico Calogero Tumminelli fecero nascere la grande impresa culturale: l’Enciclopedia italiana di scienze, lettere e arti. Per la sua realizzazione hanno partecipato centinaia di collaboratori e una comunità di intellettuali tra i più eminenti studiosi. Ai primi 35 volumi pubblicati tra il 1929 il 1937 (nell’ufficio di redazione anche Enrico Fermi, Giuseppe Gabetti, Alberto Pincherle (Moravia), Giuseppe Montaletti, Gioacchino Volpe, Nicola Pende, Gaetano De Sanctis, Lando Ferretti, Silvio Longhi, Ildebrando Pizzetti, Santi Romano, Ugo Ojetti) seguì il Dizionario enciclopedico italiano, poi l’Enciclopedia del Novecento e quella dell’arte classica e orientale. Non sono mancate critiche per la collaborazione di giovani intellettuali della cerchia del filosofo dell’idealismo come Ugo Spirito e Arnaldo Volpicelli. È stato il filosofo marxista Tullio Gregory a sgomberare il terreno delle polemiche. “Non si trattò, ha lasciato scritto, di opera del regime né la voce fascismo firmata da Benito Mussolini impresse all’opera o ne determinò la natura”. Lo sottolinearono anche lo storico socialista Gaetano Salvemini e lo storico dell’architettura Giulio Carlo Argan, sindaco poi di Roma in quota Pci. Nel Dopoguerra tra i maggiori collaboratori il linguista Tullio De Mauro, una vita accademica di sinistra. L’Enciclopedia ha tracciato la storia dei tentativi che, in vari campi, sono stati fatti per dotare l’Italia di uno strumento che fosse il pensiero di un popolo e di varie epoche.
di Sergio Menicucci