martedì 4 marzo 2025
Papa Francesco ieri ha affrontato un’altra giornata difficile. Il Pontefice “ha presentato due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo”, ha riferito il bollettino medico serale diffuso dalla Sala stampa vaticana. Sono pertanto state eseguite “due broncoscopie” con “necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni”. Nel pomeriggio era stata ripresa “la ventilazione meccanica non invasiva”, con la mascherina che copre sia la bocca che il naso. “La prognosi rimane riservata”, è stato spiegato. Francesco, comunque, anche durante le crisi respiratorie, “è sempre rimasto vigile, orientato e collaborante”. Non a caso dunque, fonti vaticane definiscono quello di ieri “un pomeriggio un po’ più difficile” dei precedenti. Ore in cui per il Papa c’è stata anche “la sofferenza di una persona a cui manca il respiro”. Le fonti d’Oltretevere spiegano tuttavia che “i medici hanno sempre parlato di un quadro complesso, e ciò che è avvenuto ieri – come anche le crisi precedenti – resta all’interno della complessità del quadro, che ha delle sue criticità. Quella di ieri rappresenta evidentemente una criticità rispetto al quadro complesso in cui il Papa si trova”.
Per quanto riguarda l’accumulo di muco, esso “è una conseguenza della polmonite bilaterale, è una reazione da parte dei bronchi e dei polmoni che accumulano muco per eliminare i batteri. Si genera quindi uno spasmo, una costrizione: si respira con maggiore fatica e si tenta di espellere quello che c’è dentro”. In altre parole, sempre secondo le fonti, “non è un elemento nuovo: è una conseguenza di quello che c’è”. Va detto a riprova di questo che “i valori delle analisi del sangue restano invariati: non c’è stata una crescita della leucocitosi, un aumento dei globuli bianchi, quindi non si tratta di un’infezione che sta crescendo, ma sono le conseguenze dell’infezione in corso”. Resta una realtà preoccupante e lo dimostra il fatto che, “anche se i medici non fanno riferimento a criticità, hanno confermato il quadro complesso, così come la prognosi riservata, quindi una situazione non fuori pericolo, aperta a delle criticità”, con anche “la possibilità di crisi” come quelle di ieri. E in ogni caso, “le polmoniti ci vuole tempo per superarle, e sono sempre aperte a difficoltà”. Per tutta la notte precedente il Papa aveva “riposato bene”, ha fatto sapere la Sala stampa della Santa Sede. Poi ieri, al suo diciottesimo giorno di ricovero al Policlinico Gemelli, “si è svegliato, ha fatto colazione e ha cominciato le terapie della giornata”, hanno riferito fonti vaticane. Poi nel pomeriggio di ieri le nuove crisi respiratorie acute, che ricordano quanto avvenuto venerdì scorso e il sabato precedente. Al momento non sarebbe “immediato” un nuovo incontro dei medici con la stampa, si spiega da Oltretevere. Intanto, dalla sua camera al Gemelli, Francesco continua a mandare messaggi cruciali per il mondo. “Il Papa sta esercitando un magistero straordinario sulla fragilità: non con le parole, ma con il corpo, ricorda a tutti noi, a tutti gli uomini, a partire da noi anziani, che siamo tutti fragili e quindi dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri”, ha commentato il presidente dell’Accademia monsignor Vincenzo Paglia. Alla domanda su quanto manchi la voce del Pontefice, l’arcivescovo ha risposto che “manca tantissimo. Ecco perché facciamo bene a pregare, perché torni presto”: “Mi auguro solo che Papa Francesco – ha concluso – torni presto a far sentire la sua voce, anche pubblica, perché abbiamo bisogno di uomini come lui che siano davvero universali e non solo di parte”.
Il Papa ha dormito tutta la notte, ora prosegue il riposo. Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede. Intanto, sarà il cardinale Arthur Roche, prefetto del Dicastero per il culto divino, a presiedere, stasera alle 21, il rosario per la salute di Papa Francesco a Piazza San Pietro. Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede. Frattanto, il rapporto del Papa con la poesia è al centro di un nuovo libro curato da padre Antonio Spadaro e anticipato oggi da Repubblica. Ad aprire il testo (“Viva la poesia!” per le edizioni Ares) c’è uno scritto autografo di Jorge Mario Bergoglio. Un biglietto in cui, oltre a sottolineare “Viva la poesia!” e a ringraziare il curatore del volume, il Pontefice afferma che dovremmo “recuperare il gusto per la letteratura nella nostra vita, ma anche nella formazione, altrimenti siamo come un frutto secco”. “La poesia – aggiunge Francesco – ci aiuta tutti a essere umani, e oggi ne abbiamo tanto bisogno”. Il Papa auspica anche che la poesia possa salire “in cattedra” nelle università pontificie. “Viva la poesia!” raccoglie tutti gli scritti di Papa Francesco su poesia e letteratura firmati durante il suo pontificato. Il curatore del volume, padre Antonio Spadaro, fornisce alcune chiavi di lettura, delineando il vasto panorama degli autori che hanno costellato la formazione di Bergoglio, da Dante Alighieri a Fëdor Dostoevskij, da Virgilio a Jorge Luis Borges, passando per Friedrich Hölderlin, J. R. R. Tolkien e tanti altri. Il libro si chiude con un’intervista con uno degli alunni di Lettere del Liceo nel quale Jorge Mario Bergoglio insegnava quando ancora non era sacerdote.
di Mino Tebaldi