mercoledì 29 gennaio 2025
Medicina a km 0
L’ospite di questo mercoledì per “Medicina a Km 0” è il dottor Alessandro Riccardi, presidente della Società italiana di medicina di emergenza e urgenza (Simeu).
La Simeu ha pubblicato dati che dimostrano il legame tra un maggior numero di giorni di degenza dei pazienti in Pronto soccorso e una maggiore incidenza di complicanze. In pratica, ogni paziente in attesa di trasferimento dal pronto soccorso verso il reparto di degenza è causa di ritardo sugli accessi successivi di circa 12 minuti. Questo può far aumentare la mortalità dal 2,5 per cento al 4,5 per cento quando quello che viene definito “boarding”, supera le 12 ore complessive, e ci vuole poco.
Non è chiaro se gli interventi messi in campo e tanto decantati dalla politica sono serviti a migliorare la situazione e ad alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere. Secondo il dottor Riccardi, è proprio questa condizione di “perdita di dignità del malato” che i medici non sopportano più di vedere, che favorisce l’amara decisione di abbandonare la professione o di propendere per un trasferimento, non il burnout.
Riccardi nell’intervista all’interno di questo articolo ha sostenuto che i medici, specialmente quelli del pronto soccorso, sono da considerare a tutti gli effetti al pari di tutti gli altri “specialisti” e sono preparati ad affrontare e a gestire lo stress che comporta questa professione.
Riccardi però auspica che si rafforzino i servizi territoriali, specialmente per gli anziani, che cercano riparo in pronto soccorso specialmente nei periodi festivi o in estate. Il pronto soccorso non è attrezzato per soccorrere socialmente, ma per intervenire sulle emergenze, cioè su tutte quelle condizioni e quei disturbi che devono essere affrontati in modo rapido, sollecito o immediato, problemi acuti che non possono essere risolti da un medico ambulatoriale. Ma il buon funzionamento del pronto soccorso dipende da tutti. Intasarlo per motivi futili, per una banale influenza o perché i servizi territoriali non fanno il loro dovere è un intralcio al servizio stesso e alla buona qualità che l’intervento può dare.
di Vanessa Seffer