martedì 14 gennaio 2025
Una festività sentita nell’est Europa. La Serbia ortodossa ha staccato – come da tradizione, leggermente in ritardo rispetto al mondo occidentale – l’ultima pagina dal calendario 2024, in conclusione dei festeggiamenti del Capodanno ortodosso. Questa giornata, che segue il Natale ortodosso del 7 gennaio, è l’ultimo capitolo di un lungo periodo di festa che unisce la tradizione di Costantinopoli e la modernità del tempo. Nella Capitale, il freddo pungente non ha fermato le migliaia di persone che tra musica e balli hanno atteso la mezzanotte per dare il benvenuto al “vecchio nuovo anno” – lo stara nova godina. Piazza della Repubblica, cuore pulsante del centro cittadino di Belgrado, si è trasformata in un enorme palco a cielo aperto, con l’esibizione di alcune delle band più amate del Paese.
Ma lo spettacolo non si è fermato lì. Sul lungofiume del quartiere Belgrado sull’acqua, simbolo della rinascita urbana della città, spettacolari fuochi d’artificio hanno illuminato il cielo sopra la torre Kula Beograd, ormai icona della nuova Belgrado. E per gli amanti della musica classica, il tradizionale concerto al Teatro nazionale ha regalato una serata magica, con le arie più celebri interpretate dai migliori cantanti lirici serbi. Ristoranti, bar e caffè sono rimasti pieni fino all’alba, in un’atmosfera festosa che ha coinvolto non solo la capitale, ma anche le principali città del Paese, da Novi Sad a Niš, tutte unite sotto il segno della musica e del buon cibo. Ma il Capodanno ortodosso non appartiene solo alla Serbia. Anche Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Kosovo e Macedonia del Nord – dove vivono comunità serbe – hanno celebrato la ricorrenza, così come Paesi dell’est Europa e del Caucaso, come Russia, Bielorussia, Armenia e Georgia.
A Belgrado, il ministro degli Esteri Marko Đurić ha accolto ieri sera gli ambasciatori accreditati con un ricevimento ufficiale, sottolineando il valore di questa festività per la cultura serba e l’importanza del dialogo tra tradizione e modernità. Per molti, il vecchio nuovo anno chiude simbolicamente un periodo di festa che, in Serbia, abbraccia sia il calendario gregoriano che quello giuliano.
di Redazione