Goodbye fact-checking

venerdì 10 gennaio 2025


Goodbye fact-checking su Facebook e Instagram. Lo ha annunciato Mark Zuckerberg. Il Ceo di Meta è stato tra i primi ad inchinarsi alla nuova aria che tira spinta dall’elezione di Donald Trump. E siamo solo all’inizio: lapalissianamente certo che la slavina Zuckerberg darà l’abbrivio a valanghe di calabre, banderuole e doppiogiochisti senza dignità. Il massimo propagandista del pensiero unico, nonché censuratore dei disallineati ha spiegato che: “Ci libereremo dei fact-checker e li sostituiremo con note della comunità simili a X, a partire dagli Stati Uniti”.

Il rinsavito forzato, ha però perso l’occasione di spiegare che i cosiddetti fact-checker altro non erano che bugiardi omuncoli pagati dal sistema per mettere la museruola a chi dissentiva dalla narrativa mainstream.

Come un Giuda del terzo millennio e con una faccia tosta senza pari, si è sciacquato la coscienza puntando il dito contro l’amministrazione Biden, che a suo dire “ha premuto per la censura andando contro di noi ed altre compagnie Usa”.

Il patron di Meta ha spiegato il cambio di rotta (leggasi voltafaccia) sostenendo che “i fact checker sono stati troppo politicamente di parte e hanno distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata. Quello che è iniziato come un movimento per essere più inclusivi è stato sempre più utilizzato per mettere a tacere le opinioni ed escludere le persone con idee diverse, ed è andato troppo oltre”. Tardiva scoperta dell’acqua calda che non potrà cancellare il rancore di milioni di liberi pensatori che per aver criticato le imposizioni vaccinali, le simpatie per Putin, le idiosincrasie per Usa – Nato – Ue, il sostegno alla famiglia tradizionale, l’auspicio per la pace e che le foglie sono verdi d’estate, si sono visti bloccati ed umiliati. Un abbiente fintamente pentito non fa certo la primavera del libero pensiero.

Il Digital Wallet, vale a dire il portafoglio digitale che contiene patente, documenti di identità, tessera sanitaria, carta europea della disabilità e carte di pagamento, sarà la nuova frontiera su cui saggiare le future libertà individuali e sociali. Se il Digital Wallet, sarà (e lo sarà!) integrato con il sistema di credito sociale che vige in Cina, chi vedrà azzerato il suo punteggio, sarà ridotto all’isolamento e alla fame. Se il sistema di sorveglianza di massa basato su tecnologie per l’analisi di megadati ricavate dai social network come ad esempio Facebook, rivelerà un’infrazione o uno scostamento ideologico dalla voce del padrone, il Digital Wallet segnerà rosso e il voltagabbana riassumerà la natura di sprezzante censore.


di Gianni Toffali