L’accanimento del nuovo Codice della strada

mercoledì 8 gennaio 2025


Breve riflessione sul nuovo Codice della strada: un uomo di 70 kg che va a pranzo con gli amici e beve due bicchieri di vino e una grappa, pattina sul filo del ritiro della patente fino a 6 mesi e 2000 euro di multa. Solo il caso di accennare al fatto che, da quel momento in poi, verrà trattato come un tossico e dovrà sottoporsi ad una serie inenarrabile di controlli e umiliazioni manco fosse Totò Riina.

Non stiamo parlando di uno che si mette alla guida sbronzo ma di uno che, come tanti, incontra gli amici al ristorante o al bar per un aperitivo.

Questo ha stabilito chi si fa qualche mojito al Papeete, fa cadere un Governo a reti unificate e poi si fa accompagnare a casa dall’autista.

Un accanimento odioso, non in linea di principio, ma unicamente per i livelli alcolemici irrisori sulla scorta dei quali si rischia la crocefissione. Perché uno Stato che si oppone con tutte le proprie forze al verificarsi degli incidenti stradali e dei drammi che quotidianamente vengono provocati dai pirati della strada, fa la cosa giusta. Ma di qui a mettere alla gogna un poverocristo, andando a questionare sullo zerovirgola, ci sembra un fatto francamente esagerato.

Tanto più che il pirata della strada se ne infischia del ritiro della patente mentre l’uomo qualunque, che con la patente ci va a lavorare, non ha tempo ed energie da perdere con le manie securitarie di chi vuole giocare allo sceriffo. Quindi una legge fatta su misura dell’anello debole della società e cioè sul cittadino medio che si reca proprio in quei ristoranti che qualcuno descriveva orgogliosamente pieni fino a qualche anno orsono.

Questa cosa ricorda tanto i limiti di velocità ridicoli spesso posti stranamente in prossimità di un solerte autovelox punitivo pronto a farti la festa. Così che, in un tratto dove non riesci ad andare a trenta nemmeno a piedi, è molto facile che tu lasci sul campo un bel numero di punti patente e qualche centinaio di euro di multa.

In molti ambiti è come se lo Stato dimenticasse i propri doveri e giocasse ad estendere quelli dei cittadini. Chiaro che la cosa più facile sia purgare il pueblo su questioni facili facili come quelle stradali: recentemente siamo rimasti vittime di una minuscola (ma potente) lobby finto ecologista che ha giocato con il parco macchine dei cittadini (euro 3, 4, 5, revisione, fascia verde...) fino alle estreme conseguenze di rompere le pere con le auto elettriche a tal punto da consegnare l’industria automobilistica alla Cina mettendo fuori mercato quella occidentale.

Volendo fare un altro esempio banale, chi scrive percorre da oltre trent’anni un lungo tratto autostradale con un limite di velocità di 80 km orari (pieno di velox ovviamente), pagando il pedaggio di un’autostrada ma con limiti di velocità da mulattiera di campagna. Una roba tanto atavica quanto inaccettabile.

Uno Stato così ricorda per molti aspetti la Corazzata Potëmkin di fantozziana memoria.


di Vito Massimano