giovedì 10 ottobre 2024
La violenza contro le donne rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani. La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. Secondo le analisi dell’Istat, le donne subiscono minacce (12,3 per cento), sono spintonate o strattonate (11,5 per cento), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3 per cento). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1 per cento). Meno frequenti le forme più gravi come il tentato strangolamento, l’ustione, il soffocamento e la minaccia o l’uso di armi. Tra le donne che hanno subìto violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l’essere toccate o baciate contro la propria volontà (15,6 per cento), i rapporti indesiderati vissuti come violenze (4,7 per cento), gli stupri (3 per cento) e i tentati stupri (3,5 per cento). “La violenza contro le donne è un fallimento della nostra società nel suo insieme. È la più tragica mattanza del mondo contemporaneo”, ha recentemente ribadito il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Nel tentativo di affrontare concretamente questo grave problema, il Rotary Club Roma Cassia ha realizzato il progetto Pr.I.Ma, che si batte contro ogni forma di violenza, soprattutto quella che si nasconde sotto la superficie, poiché diviene indispensabile riconoscerla per poterla contrastare. Nel tentativo di comprendere le finalità e la visione del progetto rotariano, intervistiamo Franz Martinelli, autorevole componente del Rotary Club Roma Cassia e tra i protagonisti del progetto Pr.I.Ma.
Quali sono gli obiettivi e le finalità del progetto Pr.I.Ma?
È inaccettabile vivere in un Paese in cui assistiamo ogni giorno all’omicidio di una donna. La Convenzione di Istanbul, sottoscritta dall’Italia nel settembre del 2011, all’art. 3 sancisce che: “La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani ed è una forma di discriminazione”. Attraverso il progetto Pr.I.Ma stiamo lavorando alla pianificazione di strategie di prevenzione tramite la sensibilizzazione e la consapevolezza su eventuali comportamenti aggressivi e controllanti da parte degli uomini, anche giovani. In tal senso sarà importante sviluppare consapevolezza sia sui comportamenti agiti che su quelli subiti, sviluppando una coscienza critica volta a riconoscere e a contrastare messaggi e comportamenti violenti e discriminatori di genere, promuovendo l’acquisizione di una cultura del rispetto volta al superamento di stereotipi di genere.
Dalla vostra esperienza quali sono i primi passi essenziali per le vittime?
Il progetto parte dall’importanza di informare e formare alla denuncia, comprendendo il comportamento e il ruolo della vittima. Le finalità del progetto e la sua efficacia sono misurabili attraverso dei questionari ad hoc che elaboriamo e modifichiamo in base alle nuove dinamiche contemporanee della violenza di genere. Grazie alle nostre attività tentiamo di sviluppare una conoscenza e una consapevolezza sul tema della violenza sia nei giovani che in alcune categorie professionali.
Quali step sta sviluppando attualmente il progetto?
Stiamo lavorando alla creazione di una rete di cittadinanza attiva e di uno specifico protocollo di azione per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, elemento assolutamente innovativo. Abbiamo lanciato una postazione telefonica che ha la funzione di semplificare e rendere estremamente più facile il contatto con il problema della violenza, per cominciare a vederla e curarla. Abbiamo sviluppato un’applicazione e stiamo intervenendo con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado (scuole superiori, istituti tecnici e professionali), soprattutto negli ultimi anni, attraverso incontri di formazione e sensibilizzazione in aula.
Quali sono le attività di disseminazione e divulgazione?
A tale scopo è stato realizzato un sito web: http://www.primarotary.com. Visitando il sito web si può comprendere meglio cosa sia la violenza sulle donne ma, anche, cosa significa per un autore di violenza fare un percorso riabilitativo. Stiamo puntando a promuovere un’applicazione digitale utile in ogni specifico contesto dei Paesi del Mediterraneo interessati al progetto. La presenza di un questionario di valutazione inoltre permette di analizzare se la propria condizione è meritevole di un approfondimento e di un percorso trattamentale. L’applicazione è utilizzabile anche in inglese e francese. Un altro prodotto comunicativo sono i volantini e gli adesivi che sono apponibili sulle vetrine delle farmacie e dei centri commerciali e attraverso un QR code è possibile collegarsi con il proprio iPhone al sito web del progetto. Il progetto ha lanciato anche una campagna di comunicazione che produrrà canali social e materiale di comunicazione (video, immagini, testi) che potranno essere utilizzati per diffondere la consapevolezza nella lotta alla violenza di genere e sta coinvolgendo alcune categorie professionali del territorio laziale (medici, avvocati, farmacisti, ecc.) per rafforzare una rete territoriale per la prevenzione della violenza.
di Domenico Letizia