Disobbedire oggi?

martedì 1 ottobre 2024


Cara Fiorella,

Non volevo credere alle mie orecchie, eppure alla fine ho dovuto arrendermi all’evidenza, alla realtà. Lo hai fatto davvero. Hai scritto e cantato: Disobbedire. Nel 2024.

Non nel 2020 quando annunciarono l’assurdo lockdown. Non nel 2021, quando imposero il siero obbligatorio, né nel 2022 quando green pass e super green pass furono imposti utilizzando il ricatto della privazione dal lavoro e dallo stipendio. Lo fai nel 2024, quando nessuno sta imponendo niente a nessuno, neanche la leva obbligatoria per un’assurda guerra, che forse arriverà, ma che per fortuna ancora non è stata proposta.

E hai scritto e cantato: “Perché io non sono stata mai capace di obbedire a qualche cosa che non sento, stare zitta davanti a chi non mi piace o non manifestare ogni volta il mio dissenso”. È vero, ti avevamo persa di vista da un po’. Eppure, ti abbiamo sentito dire che ti vaccinavi per seguire un’etica personale. Anche se – a differenza di altri – non ti vaccinavi felice e contenta. Dunque, insomma, sei stata zitta davanti a qualche cosa che non ti piaceva, e hai obbedito a qualcosa che non sentivi. Quindi spiegaci dove, e in che modo esattamente, all’ipocrisia tu hai continuato “a preferire il diritto di disobbedire”?

D’accordo, non eri certo tra i pasdaran della gestione liberticida del Covid. Però non ti esimevi dal definire delle teste di m, i runners sulle spiagge in solitaria, o chi trasgrediva a delle regole che erano assurde, e che hanno trascinato l’Italia nel baratro della crisi economica, dell’aumento, già alle stelle, del debito, dell’inflazione che raddoppia i prezzi alimentari, degli effetti avversi, della guerra.

Nonostante le tue simpatie politiche, ti abbiamo sempre voluto seguire, con un misto di ammirazione e affetto, con rispetto proprio per una matrice che credevamo sincera e in fondo libertaria, alla Fabrizio De André. Hai interpretato Ivano Fossati, con Lunaspina, Baia Senza vento, e lo abbiamo fatto nelle Notti di Maggio, o nella versione italiana di “Che sarà’, che sarà”, dei canti veri a favore della libertà. Della giustizia per amore.

Perché abbiamo creduto che se “Tutti cercano qualcosa, la verità che non ha confini
il nome della rosa e il nome degli assassini, la verità che non ha colore e dorme sepolta dalle stagioni, e come questo povero cuore non ha padroni”, tu non stavi solo interpretando Francesco De Gregori, ma lo assimilavi in te, con sincerità per diventare farina del tuo stesso sacco. Credevamo perseguissi la verità anche se “manca a tutta quanta la terra, a tutta la gente del mondo, e manca da tanto tempo in questo tempo di piombo” E credevamo che se “tutti vogliono qualcosa che non hanno più, tu lo avresti voluto di più. Si. Tu di più”. Esattamente come scrisse per te De Gregori.

Ma quale verità?

Disobbedire, oggi? Sai che – nel momento più drammatico della storia italiana, mentre tu stavi zitta – quando è montata la legittima protesta contro la vaccinazione di massa, per disobbedire, milioni di persone hanno scelto di essere estromessi dal lavoro e dallo stipendio? Quindi a cosa vorrai disobbedire mai ora, tu, che non hai sostenuto la medicina domiciliare o chi denunciava una deriva autoritaria che, con il ricatto, derogava a regole internazionali acquisite sul consenso informato, che sei stata solo una conformista al potere, dimenticandoti completamente della verità?!

Quando le autorità si sperticavano con i codici Ateco e stabilivano d’ufficio chi aveva diritto a continuare una vita normale e chi no, il mondo dello spettacolo ‒ con poche eccezioni, Ruggeri, Montesano, pochi altri ‒ ha dato addosso ai “no vax”, la maggior parte dei quali non era neanche contro i vaccini tout court.

Oggi, improvvisamente, pochi mesi dopo, a tempesta finita hai il coraggio di cantare: “Non ho mai seguito regole di viaggio diverse dal mio intimo sentire. Perché io non sono stata mai capace di obbedire a qualche cosa che non sento. E lo so, me lo impedisce la coscienza e la libertà che ancora grida dentro, il diritto di disobbedire”. Evidentemente canti, pratichi e rispetti il diritto di disobbedire, esclusivamente per te e per la parte politica che servi, perché nel momento in cui esercitavamo quel diritto tu ci hai lasciato completamente soli.

Tu tacevi o inveivi contro di noi, e tutto il teatro con te.

Con vivissima delusione

Andrea De Angelis

ps: Sempre per sempre dalla stessa parte mi troverai. Ed è la parte della libertà e della verità, quelle che con “Disobbedire” hai deciso di svendere.


di Andrea De Angelis