lunedì 23 settembre 2024
Tre testate in rosso. Di bilancio ma anche di linea editoriale. La quarta sponda arriva da Mondonuovo, la società di Michele Santoro, che in difficoltà economica ha chiesto ed ottenuto un’iniezione di capitale da parte dell’imprenditore Alfredo Romeo. Per l’editoria di sinistra la situazione non va bene. L’Unità, Il Riformista, Domani ed ora la nuova creatura dell’ex giornalista di Rai 3 passato un’altra volta alla politica collezionano debiti che vengono coperti da “soci progressisti”. Il campano Romeo, al quale è stato attribuito il nomignolo di principe degli appalti pubblici, ha raggiunto un accordo con Michele Santoro per sovvenzionare con il 10 per cento delle azioni la nuova società che vorrebbe ripercorrere le strade della “Voce della Campania” quando il giovane intellettuale di Salerno era direttore del periodico del Partito comunista italiano.
Da lì, il trampolino di lancio di giornalista di punta nella Rai dell’intellettuale del gruppo 63 Angelo Guglielmi con Samarcanda, Rosso e nero, Anno zero in cui ha avuto come stretto collaboratore il napoletano Sandro Ruotolo, ora responsabile delle comunicazioni del Partito democratico. Anche Santoro è tornato al suo primo amore: la politica. Ha fondato un partito “Terra, pace, dignità” che si è presentato alle elezioni europee ottenendo il 2,2 per cento dei voti. Le porte di Strasburgo del Parlamento sono rimaste chiuse a causa degli scarsi consensi degli elettori.
E allora ecco il soccorso rosso. L’imprenditore Romeo ha sborsato 100mila euro per far andare avanti i media d’area. Ha scoperto una vocazione da editore, e così nel 2022 acquista l’Unità – il quotidiano fondato nel 1924 dall’intellettuale marxista Antonio Gramsci – che affianca al Riformista. A dirigere i due quotidiani c’è Piero Sansonetti, una lunga militanza nei giornali della sinistra ma che ora intende percorrere una strada libertaria, garantista contro il populismo, il sovranismo, il giustizialismo, pacifista. Secondo alcuni ambienti napoletani Romeo aveva intenzione di far dirigere l’Unità da Santoro, ma l’ex protagonista della “ tv verità” non ha intenzione d’uscire dal suo ruolo di battitore libero come quando confezionava la trasmissione Servizio Pubblico, lasciando in eredità ai giornalisti Riccardo Iacona e Corrado Formigli i suoi metodi di coinvolgimento delle piazze.
L’abbinamento Santoro-Romeo ha lo scopo di dar vita ad eventi via App, a pagamento, per coinvolgere milioni di visualizzazioni web. Il bilancio 2022 si è però chiuso con una perdita di 26mila euro, salita a 109mila a fronte di ricavi per 44mila euro, e debiti saliti da 64 a 204mila euro. A febbraio 2024, i soci hanno dovuto decidere un aumento di capitale.
Percorso in salita per l’Unità con la contrastata vicenda della foto di Ernico Berlinguer per rilanciare il giornale, contestata dai quattro figli del leader del Pci.
Male il cammino del Riformista, fondato dall’ex consigliere politico di Massimo D’Alema Claudio Velardi, che chiamò a dirigere il quotidiano nella prima fase di vita Antonio Polito, ora vicedirettore del Corriere della Sera. Per anni di proprietà del gruppo Tosinvest di Giampaolo Angelucci il quale fu costretto a vendere essendo proprietario anche di Libero e quindi non poteva ottenere due finanziamenti pubblici. Nel luglio 2019 subentrò l’imprenditore Romeo il quale decise di affidare la direzione a Piero Sansonetti, una lunga esperienza all’Unità.
Naviga in brutte acque finanziarie il giornale voluto da Carlo De Benedetti – naturalizzato svizzero e nostalgico del suo impero editoriale – Domani, diretto da Emiliano Fittipaldi che ha preso il posto di Stefano Feltri da aprile.
di Sergio Menicucci