Gli insegnanti italiani hanno gli stipendi peggiori al mondo

giovedì 12 settembre 2024


Il rapporto annuale dell’Ocse Education at a Glance 2024 sull’istruzione non lascia dubbi: gli insegnanti italiani hanno gli stipendi peggiori al mondo. Non solo, sono anche i più anziani.

Nello specifico, in Italia tra il 2015 e il 2023, gli stipendi minimi dei docenti della scuola secondaria inferiore, con 15 anni di esperienza, sono tecnicamente aumentati dell’8 per cento ma, in termini reali, considerando l’aumento del costo della vita (inflazione) sono diminuiti del 6 per cento nel periodo di otto anni rispetto a un aumento medio del 4 per cento nei paesi con dati disponibili. E il prossimo aumento di stipendio previsto sarà del 5 per cento, a fronte del 28 per cento degli altri Paesi.

Il coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti Rino Di Meglio ha commentato in una nota: “Nell’ultimo rapporto Ocse si mettono a confronto gli stipendi degli insegnanti dei diversi paesi membri. È avvilente constatare come l’Italia sia ancora una volta il fanalino di coda di tutta l’area Ocse. Per i docenti italiani, infatti, la situazione è la peggiore, in quanto l’aumento previsto nel contratto del triennio 2022/2024, la cui trattativa ancora deve aprirsi, è basato su un aumento del 5,8 per cento degli stipendi del comparto, per cui il 28 per cento di media citato nel rapporto, di aumento delle retribuzioni degli insegnanti europei, per gli insegnanti italiani è solo un miraggio”.

Ma le disparità non finiscono qui: il numero di ore che gli insegnanti sono contrattualmente obbligati a insegnare varia notevolmente da un paese all’altro. “In Italia, gli insegnanti della scuola secondaria inferiore devono insegnare 626 ore all’anno. Questo numero è inferiore alla media Ocse di 706 ore all’anno”, si legge nel rapporto.

L’Ocse sottolinea anche come il rapporto studenti-insegnanti vari tra i diversi paesi. In media nell’Ocse, ci sono 14 studenti per insegnante nell’istruzione primaria (11 in Italia), 13 studenti nell’istruzione secondaria inferiore (11 in Italia) e 13 studenti nell’istruzione secondaria superiore (10 in Italia): “Mentre rapporti studenti-insegnanti più bassi consentono agli insegnanti di concentrarsi maggiormente sulle esigenze del singolo, richiedono una spesa complessiva maggiore per gli stipendi degli insegnanti e devono essere soppesati rispetto alle priorità di spesa alternative”.

Infine, la forza lavoro docente italiana è più anziana rispetto alla media Ocse: gli insegnanti che hanno 50 anni o più raggiungono il 53 per cento contro il 37 per cento della media Ocse.


di Redazione