La Guardia di finanza fa visita a Amazon Transport: sequestrati 121 milioni di euro

venerdì 26 luglio 2024


Un altro brutto colpo per il grande colosso Amazon. L’indagine portata avanti dalla Procura di Milano, ha condotto il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza al sequestro preventivo d’urgenza di circa 121 milioni di euro per frode fiscale nei confronti di Amazon Transport Italia srl. Al centro dell’attività investigativa ci sono i cosiddetti serbatoi di manodopera. Si tratta del sistema attraverso il quale le grandi aziende ottengono “tariffe altamente competitive” sul mercato appaltando per i loro servizi di logistica la manodopera a cooperative, consorzi e società filtro. Un meccanismo ormai collaudato, che porta queste grandi società a voler risparmiare per la consegna dei propri pacchi. L’appaltatore, si rivolge a cooperative per avere la manodopera necessaria. Nel caso specifico, corrieri e autisti. Ed ecco che i lavoratori si trovano costretti a passare da una società all’altra o a consorzi, dai quali vengono formalmente assunti, ma senza il riconoscimento dei contributi previdenziali e assistenziali. Una realtà radicata se si pensa come tale sistema sia già venuto fuori nelle inchieste su Dhl, Gls, Uber, Lidl, Brt, Geodis, Esselunga, Sicuritalia, Ups, Gs del gruppo Carrefour e Gxo, con un ultimo sequestro di quasi 84 milioni avvenuto il 2 luglio scorso. Ma c’è di più: è stato rilevato come il sistema di consegna del pacco o del prodotto acquistato da un centro di distribuzione di Amazon al luogo destinazione indicato dal cliente, sia solo in apparenza gestito da un soggetto terzo. In realtà, secondo la procura attraverso software e dispositivi tecnologici, Amazon “esercita direttamente nei confronti dei singoli corrieri i poteri specifici del datore di lavoro”.

I lavoratori, infatti, sono chiamati a confrontarsi solo con il software gestionale di proprietà Amazon installato negli smartphone. É con tale app che Amazon impartisce le varie direttive operative per effettuare le varie attività di consegna, senza alcun margine d’intervento per l’affidatario del servizio di consegna in merito ad assegnazione di ruoli, organizzazione di turni, pagamento delle retribuzioni. Secondo le testimonianze raccolte dalla Guardia di finanza, Amazon esercita, dunque, una “eterodirezione digitale”. Infatti, una volta a destinazione l’app assegna al corriere 3 minuti di tempo a cliente per consegnare il pacco e lo stesso ciclo di consegna viene pre-individuato, sempre dal software, assegnando un tempo complessivo massimo di 400/500 minuti dalla prima consegna. Oltre alla stessa società per la responsabilità amministrativa, tre sono manager dell’e-commerce attualmente indagati per operazioni giuridicamente inesistenti, nonché firmatari delle dichiarazioni dei redditi dal 2017 al 2022, periodo in cui si ritiene sia stata commessa la presunta frode fiscale. Il sequestro è ora all’attenzione del gip per la convalida.


di Ilaria Cartigiano