L’influenza estiva che si chiama Covid

giovedì 25 luglio 2024


Le scuole sono chiuse ormai da tempo e gli italiani con le loro famiglie sono pronti a partire per le tanto desiderate vacanze estive. Ma ecco che spunta un leggero mal di gola seguito da febbre e raffreddore. Sarà Covid? Ebbene sì, è proprio lui. Con l’estate ormai iniziata i casi di Covid in Italia, dovuti dalla nuova variante Kp3, continuano a crescere. Nelle ultime settimane sono aumentati del 66 per cento, sfiorando i 9mila contagi, anche se gli esperti ritengono che i dati siano ampiamente sottostimati. Un aumento che, tuttavia, negli ultimi due mesi si registra in tutta l’Europa. L’allerta arriva proprio dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) secondo cui si sta assistendo a un progressivo aumento delle malattie e dei ricoveri per Covid in diversi Paesi, come Albania, Cipro, Grecia, Irlanda, Malta, Spagna e Regno Unito. La diffusione della nuova variante Kp3, appartenente alla famiglia delle varianti Omicron, a detta degli esperti, è anche dovuta al calo delle difese immunitarie e alla completa perdita di precauzione da parte della popolazione. Akiko Iwasaki, professoressa di immunobiologia all’Università di Yale, in un intervista della Bbc, ha sottolineato come l’ondata estiva del Covid si possa in parte ricondurre anche a fattori esterni, come gli assembramenti di persone durante manifestazioni e concerti, così come all’uso massiccio dell’aria condizionata che seccando l’aria, favorisce la diffusione virale.

Tuttavia, la variante è meno patogena, secondo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio e professore associato di Igiene generale e applicata all’Università degli Studi di Milano. In altre parole, “la severità dei sintomi è tendenzialmente inferiore rispetto alle prime varianti del virus e la popolazione ora gode di un’immunità ibrida, dovuta sia alle infezioni contratte in precedenza sia alla vaccinazione”. Quanto ai sintomi, sono simili all’influenza: febbre, tosse, raffreddore e dolori alle ossa, sebbene il virus del Covid non sia stagionale e tenda a mutare velocemente. Ma il fatto che si tratti ormai di un’influenza lo dimostra la stessa Circolare numero 19.544 adotta dal Ministero della Salute, con la quale è venuto meno l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie aeree per lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura. Infatti, le disposizioni di cui all’Ordinanza del 27 dicembre 2023 sono decadute, proprio in considerazione “dell’attuale andamento clinico-epidemiologico dell’infezione da Sars-CoV2 e delle sindromi simil-influenzali”. Ad ogni modo, l’Organizzazione mondiale della sanità continua a studiare e a monitorare l’evoluzione e i cambiamenti della Sars-CoV2, sebbene ancora non sia possibile prevedere quando emergeranno i nuovi ceppi e tra quanto il virus seguirà gli schemi di una tradizionale malattia stagionale.


di Ilaria Cartigiano