giovedì 11 luglio 2024
Anche l’ente pubblico è soggetto all’obbligo di non provocare immissioni rumorose ed è responsabile dei danni cagionati ai privati dai rumori provenienti da aree pubbliche; può pertanto essere condannato al risarcimento del danno, così come alle azioni necessarie a ricondurre tali immissioni al di sotto della soglia della normale tollerabilità.
È quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 18676 del 9 luglio 2024, che la Confedilizia segnala per l’importante principio espresso, che riconosce chiaramente ai residenti in zone in cui i rumori si protraggono fino a tarda sera la possibilità di chiedere ai Comuni sia di ricondurre tali immissioni nella norma sia il risarcimento per il pregiudizio subito.
Nel caso posto all’attenzione dei giudici, i rumori provenivano da una serie di manifestazioni culturali organizzate da un Comune ligure nella piazza principale. Ma già in passato – ricorda la Confedilizia – il medesimo principio era stato espresso per condannare l’inerzia delle amministrazioni locali verso i rumori causati dagli avventori di esercizi commerciali.
La Confedilizia invita gli interessati a rivolgersi alle sue associazioni territoriali per ricevere tutta la consulenza e l’assistenza necessaria in materia.
di Redazione