In carrozzella

martedì 9 luglio 2024


Non è sufficiente guardare qualche filmato trasmesso in tivù per capire quello che deve provare un diversamente abile che deve usare una sedia a rotelle per muoversi. In molti (forse i più) devono iniziare la loro “avventura” appena escono dalla porta di casa. I più fortunati hanno un ascensore – magari anche piccolo per guadagnare spazio per le scale – ma comunque ci sono sempre i gradini e la situazione inizia a complicarsi. Non vi preoccupate perché ci sono sempre i marciapiedi che spesso non disdegnano di offrire al malcapitato buche e malformazioni che bene rendono al “nostro eroe” l’effetto-vibrazione.

L’altro giorno ho visto l’accesso a un palazzo istituzionale romano la cui scalinata era costeggiata dall’apposita discesa-salita dedicata alle sedie a rotelle. Evviva verrebbe da dire, e invece no, perché la salita rassomigliava più a una pista da sci che, se percorsa in discesa, poteva anche costituire un vero divertimento per chi la percorreva: in carrozzina o con gli sci sarebbe stata la stessa cosa. E indovinate un po’ cosa c’era all’inizio di quella pista? Due gradoni ben intonati con il resto della gradinata.

In questa sede omettiamo poi di dire qualcosa sul rapporto tra sedia a rotelle e mezzi pubblici. Ci piacerebbe, invece, che geometri e architetti dessero, nei loro progetti, meno spazio alle scale considerando che, prima o poi, tutti invecchiano e la mobilità diventa un optional. Adesso risalgo a bordo del mio mezzo di trasporto (spero temporaneamente provvisorio) ma non esco di casa; preferisco vedere le partite dell’Europeo di calcio.


di Gia. Perri.