Il premio Aila e il confronto delle ossa di due mondi diversi

venerdì 28 giugno 2024


In una cornice unica al mondo, al Tempio di Venere nel Parco Archeologico del Colosseo, si è svolto ieri sera il 23° Premio Aila 2024 Progetto donna, voluto dal professor Francesco Bove, chirurgo ortopedico e traumatologo. 

La Fondazione Aila, impegnata da sempre nella lotta contro l’artrosi e l’osteoporosi, ha promosso uno studio sulla microstruttura dell’osso e dell’apparato locomotore, con lo scopo di osservare la presenza di osteoporosi in campioni di ossa di 1200 anni fa, trovate durante gli scavi del 2020/2021 nella Domus Tiberiana.

Questi studi, effettuati in collaborazione con i professori Giuseppe Familiari e Michela Relucenti dell’Università Sapienza di Roma, hanno rilevato che le persone di allora erano sottoposte a carichi di lavoro eccessivi in rapporto alla loro età e alla loro costituzione fisica, per questo la loro struttura ossea evidenziava, anche in soggetti giovani, degenerazioni artrosiche.

“Confrontando tali risultati con le persone di oggi che sono destinate a vivere molto più a lungo, sappiamo che il rischio dell'osteoporosi è invece dovuto principalmente alla sedentarietà” ha dichiarato dal palco del Premio Aila il professor Bove, mettendo tutti in guardia. 

Tra gli ospiti premiati: Teresa De Sio, Michele Mirabella, Lina Sastri. Fra coloro che hanno premiato, la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo e il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.


di Vanessa Seffer