Cave di Durazzano: una nuova pianificazione industriale

venerdì 28 giugno 2024


Le estrazioni da cave e miniere rappresentano un’attività ad ampio impatto ambientale, contribuendo al degrado del suolo e alla modificazione della morfologia del paesaggio. Un settore inquinante sia per quel che riguarda le emissioni che per il rumore. Al confine tra i comuni del casertano e del beneventano è in corso una vera e propria mobilitazione per salvaguardare la salute di circa 100mila cittadini. Presso il Comune di Durazzano si è svolta un’importante riunione tra sindaci, istituzioni, associazioni imprenditoriali e ambientaliste per dire no alle innumerevoli problematiche legate alla cava di Durazzano. La Cava Moccia oramai è una realtà che minaccia la salubrità dell’ambiente del territorio e va contrastata con tutti gli strumenti giuridici e politici concepibili e applicabili.

La riunione è stata aperta da Pasqualina Grasso, Sindaco di Durazzano, e da Andrea Pirozzi, Sindaco del Comune di Santa Maria a Vico e presidente del Parco urbano Dea Diana. “Con decreto numero 41 del 7 giugno 2024 della Regione Campania si riapre l’annoso capitolo della cava estrattiva nel comune di Durazzano. Ricordiamo a tutti i cittadini che l’area estrattiva, anche se isolata rispetto al Parco urbano Dea Diana, di fatto è interclusa, perché per accedervi occorrerebbe transitare attraverso i nostri comuni e all’interno del parco stesso. Questa è una vertenza che deve unirci tutti per il futuro del nostro territorio e la salute delle nostre famiglie”, hanno ribadito i numerosi consiglieri comunali e le autorità politiche presenti alla riunione aperta. I vari rappresentanti delle istituzioni comunali e dell’associazionismo civico e ambientalista del territorio hanno rilanciato nuove azioni giuridiche, associative e politiche per contrastare l’apertura della cava, ribadendo le azioni obsolete della Regione rispetto alle politiche ambientali degli ultimi decenni.

Si tratta di fermare uno scempio ambientale e infrastrutturale per il territorio della Valle di Suessola e per il vicino beneventano, fermando un comparto estrattivo in grado di comportare uno disastro ambientale. Ai rappresentanti istituzionali è giunto anche il sostegno e la concreta solidarietà del senatore Domenico Matera e dell’Onorevole Francesco Maria Rubano. Le autorità politiche del territorio stanno fortemente lavorando alla strutturazione e alle attività del Parco urbano Dea Diana per la tutela e lo sviluppo ambientale, turistico e occupazionale dei monti Tifatini. Per questo motivo, si chiedono al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, delle spiegazioni sulle motivazioni di tale scelta, nonché di assumere una posizione netta a favore degli oltre 100mila cittadini coinvolti. “Siamo pronti ad intraprendere tutte le iniziative giuridiche immaginabili e a mobilitarci politicamente per chiedere un incontro concreto e decisivo con il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca”, hanno ribadito i numerosi sindaci, attori politici e associativi durante l’incontro al Comune di Durazzano.

Gli esperti e i rappresentanti politici del territorio stanno lavorando per eliminare definitivamente la questione comparto estrattivo nel cuore delle colline del territorio e salvaguardare un bene primario inviolabile: la salute dei cittadini. Un momento decisivo per concertare le azioni comuni da intraprendere e per informare i cittadini della nuova linea difensiva giuridica. Le preoccupazioni provenienti da questo territorio della Campania aiutano far emergere l’importanza di tutelare una qualsiasi area naturale e l’essenzialità di ripensare un piano legislativo che inquadri l’attività estrattiva in un’ottica di sostenibilità e preservazione del paesaggio, inseguendo le direttive comunitarie e dando priorità ad un rilancio dell’economia del Paese, attraverso la sua autentica promozione.


di Domenico Letizia