Grasselli, Sivemp: “Si monitorano le trasmissioni fra mammiferi” (Video)

mercoledì 19 giugno 2024


Medicina a Km 0

Questo mercoledì lo spazio di “Medicina a Km 0” ospita il dottor Aldo Grasselli, segretario nazionale di Sivemp, il Sindacato Italiano dei Veterinari di Medicina Pubblica. 

Se vogliamo così tanto salvaguardare il pianeta, l’ambiente, dobbiamo avere uno sguardo più ampio, un approccio circolare, guardando non solo all’uomo, ma anche agli animali e alle piante. Così abbiamo chiesto al dottor Grasselli qual è il ruolo dei veterinari nelle epidemie e dato che l’Oms ha detto chiaramente che il 70 per cento delle malattie infettive che colpiscono l’uomo provengono dal mondo animale, non dovrebbero anche i veterinari avere un ruolo determinante quando un nuovo virus si affaccia al mondo e si deve sconfiggere? La collaborazione fra medici e veterinari sembra essere fondamentale, così come l’integrazione delle reciproche competenze.

Con il coronavirus, derivante dai pipistrelli, ne abbiamo avuto un esempio, ma anche con la Sars, la Mers e come ha confermato il dottor Grasselli, con tante altre zoonosi virali, batteriche e parassitarie. 

Un virus che sta destando parecchie preoccupazioni, nell’ultimo periodo, è tornato ad essere quello dell’aviaria. Se ne parlava già una decina di anni fa. I controlli specie del pollame non sono mai mancati. Il motivo della preoccupazione è l’influenza aviaria di due ceppi: H5n1 e N7n9, sono quelli che possono colpire i bovini.

Per questo l’Unione europea acquisterà 665mila dosi di vaccino dalla società farmaceutica Seqirus e sarà destinato agli allevatori e ai veterinari. Ha la durata di 4 anni. Ma l’Italia non fa ancora parte dell’accordo. Altri Stati membri potranno invece fare prevenzione, vedremo se il nostro Paese si accoderà.

Ciò che preoccupa maggiormente è la possibilità che possa arrivare a verificarsi la trasmissione dell’influenza aviaria da persona a persona. Attualmente il rischio di comunità è irrilevante, ma il dottor Grasselli avverte che i mammiferi selvatici possono essere driver per l’evoluzione virale tra gli uccelli selvatici, gli animali domestici e gli esseri umani.


di Vanessa Seffer