mercoledì 5 giugno 2024
Manca poco alla notte prima degli esami. Tra due settimane esatte, il 19 giugno prossimo, inizieranno le prove scritte degli esami di Stato. Circa 500mila maturandi si avviano verso il giorno più importante della loro vita accademica. Almeno fino a questo momento. Ma i giovani che si apprestano a lasciare la scuola superiore si affacciano alla maturità con diversi interrogativi, la maggior parte dei quali riguardano il “capolavoro” dello studente. Quest’entità – seconda solo al Grande Antico Chtulhu – è diventata un incubo per gli studenti. Un elemento che fa parte dell’E-portfolio, anch’essa una novità portata con sé dalla riforma sull’orientamento prevista dal Pnrr. Un “bacino digitale” in cui è presente tutto il percorso scolastico dei maturandi, nel quale i ragazzi stessi possono inserire informazioni che possono valorizzarli.
Ed è qui che entra in gioco il capolavoro. Gli studenti dovranno presentare un obbiettivo raggiunto nell’ultimo triennio: un’esperienza di volontariato, un progetto di alternanza scuola-lavoro oppure un resoconto dell’anno all’estero. Per farla semplice, un progetto individuale di cui il maturando va particolarmente fiero. Da qui, il nome dell’elaborato. Ma il sentimento preponderante tra ragazzi e professori, è la confusione. C’è chi l’ha scambiato addirittura per la vecchia tesina di maturità, abolita cinque anni fa. Quindi, ha preso parola Viale Trastevere, che ha diffuso una nota dove offre delucidazioni sul tanto agognato capolavoro. Questo non sarà oggetto del colloquio dell’esame di Stato, e non andrà a confluire nel curriculum dello studente, di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento della prova orale.
E qui è arrivata la protesta – formale e ordinata – degli studenti. “Non capiamo l’utilità e il senso del capolavoro”, e ancora: “è una novità che è stata predisposta senza linee guida neppure per i docenti”. Da aggiungere poi, al ripassone e allo studio per le prove scritte. Il capolavoro è un auto valutazione che non avrà nessun impatto sull’esame, ma ne avrà eccome sulla mole di studio e di lavoro dei maturandi.
di Redazione