lunedì 20 maggio 2024
“Al 1° gennaio 2024 i residenti in Italia tra gli 11 e i 19 anni sono oltre 5 milioni 140mila, ma nelle proiezioni demografiche il numero dei giovanissimi nei prossimi decenni è destinato a diminuire. Dalle intenzioni espresse dai ragazzi tra gli 11 e i 19 anni una ripresa demografica non sembrerebbe però impossibile. I giovanissimi intervistati vedono infatti il loro futuro in coppia (74,5 per cento) e molti pensano al matrimonio (72,5 per cento). Tra i giovanissimi desidera avere figli il 69,4 per cento, di questi soltanto l’8,8 per cento è per il figlio unico, mentre il 18,2 per cento pensa a tre o più figli. Tra gli stranieri la percentuale di coloro che vogliono tre figli o più arriva al 20,5 per cento”. Questo è quanto emerge dal report Istat Bambini e ragazzi.
“La popolazione residente in Italia è caratterizzata da un progressivo invecchiamento e i giovani rappresentano una preziosa risorsa demografica in diminuzione – emerge dal report – in Italia al 1° gennaio 2024 i residenti tra gli 11 e i 19 anni sono 5.144.171 (stima provvisoria) e rappresentano l’8,7 per cento della popolazione residente. In base ai dati diffusi da Eurostat, al 1° gennaio 2023, la quota di giovanissimi in questa fascia di età ha un peso relativo sulla popolazione del 9,5 per cento. La Germania registra per questa classe di età un’incidenza più bassa (8,3 per cento) di quella rilevata in Italia; in Francia e in Spagna i giovanissimi tra gli 11 e i 19 anni presentano invece un peso relativo maggiore, rispettivamente 11,3 per cento e 9,6 per cento. I giovanissimi in questa classe di età, che 30 anni fa in Italia erano circa 6,4 milioni e rappresentavano l’11,2 per cento della popolazione, sono destinati, nel prossimo futuro, a diminuire ulteriormente. In base allo scenario mediano delle previsioni Istat, tra 30 anni i giovanissimi tra gli 11 e i 19 anni residenti in Italia saranno poco più di 3,8 milioni e rappresenteranno il 7,2 per cento della popolazione complessiva”.
“I ragazzi che hanno tra gli 11 e i 19 anni – si legge nell’analisi – rientrano a pieno titolo tra le generazioni di “nativi digitali”, nate dopo l’inizio del nuovo millennio, per le quali l’utilizzo di Internet e dei social media è diventato parte della vita quotidiana. Un primo dato rilevante in questo senso proviene non dal questionario, ma dalla modalità seguita dai ragazzi per rispondere all’indagine. Quasi il 79 per cento ha utilizzato lo smartphone o il tablet per compilare il questionario. L’indagine evidenzia che quasi l’85 per cento dei ragazzi tra 11 e 19 anni dispone di un profilo su un social network; percentuale che nella fascia 17-19 anni supera il 97 per cento. Le ragazze hanno attivato più frequentemente dei ragazzi un profilo social (rispettivamente 86,4 per cento contro 83,4 per cento). Su base territoriale, i residenti nel Mezzogiorno risultano più predisposti da questo punto di vista (88,5 per cento contro 84,9 per cento del Centro, l’82,7 per cento del Nord-ovest e l’81,2 per cento del Nord-est)”.
Altro aspetto da segnalare: “I dati sulle nozze riferiti al 2022 evidenziano che i primi matrimoni, dopo aver subito un dimezzamento nel 2020, sono tornati ai livelli del 2019. Si registra in generale una tendenziale diminuzione dei primi matrimoni che è strettamente connessa alla progressiva diffusione delle libere unioni. Queste ultime sono più che triplicate tra il biennio 2000-2001 e il biennio 2021-2022 (da circa 440mila a più di 1 milione e 500mila), un incremento da attribuire soprattutto alle libere unioni di celibi e nubili. A fronte di tanti cambiamenti in atto, è interessante capire cosa pensano le nuove generazioni della vita di coppia e del matrimonio. Il 74,5 per cento dei giovanissimi pensa che da grande vivrà in coppia, a prescindere da un eventuale matrimonio. Solo il 5,1 per cento invece immagina di vivere da solo, mentre gli indecisi superano di poco il 20 per cento. La quota di chi si vede single è leggermente più alta per le ragazze rispetto ai ragazzi”.
di Redazione