giovedì 9 maggio 2024
La spesa sanitaria pubblica italiana, a conti fatti, è “nettamente inferiore a quella dei principali Paesi europei, sia in valore pro capite che in percentuale del Pil”. Così l’analisi elaborata e pubblicata dalla Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).
“La spesa sanitaria pubblica pro capite – riporta una nota di Fiaso – a parità di potere d’acquisto, espressa in dollari statunitensi, l’unità di misura adottata dall’Ocse, in Italia nel 2022 è stata di 3.255 Usd (dollari), superiore alla spesa di Spagna (3.113), Portogallo (2.640) e Grecia (1.785)”. Ma inferiore “del 53 per cento a quella della Germania (6.930 Usd), del 42 per cento rispetto a quella della Francia (5.622 Usd) e del 27,3 per cento rispetto al Regno Unito”.
Nel 2022, “a parità di potere di acquisto, l’incremento della spesa pro capite in Italia, è stato del 6,7 per cento, inferiore a quello di Germania (+7,9 per cento) e Francia (+8,6 per cento), mentre il Regno Unito ha ridotto la spesa dell’1,3 per cento. Anche considerando il biennio 2020-2021 – è riportato – il più duro per la pandemia da Sars-CoV2, pur facendo registrare una crescita nell’insieme del 15,5 per cento, quindi con un incremento rilevante rispetto a quello medio degli anni precedenti, la spesa sanitaria pubblica italiana è cresciuta comunque meno rispetto che a Francia (+19,2 per cento), Germania (18,4 per cento) e Regno Unito (+28,6 per cento)”.
Considerando l’incidenza sul Pil, pertanto, “la spesa sanitaria pubblica italiana è stata nel 2022 pari al 6,8 per cento, superiore a quella del Portogallo (6,7 per cento) e della Grecia (5,1 per cento), ma inferiore di ben 4,1 punti percentuali rispetto a quella tedesca (10,9 per cento), di 3,5 punti rispetto a quella francese (10,3 per cento), di 2,5 punti rispetto al Regno Unito (9,3 per cento), e inferiore di mezzo punto anche rispetto a quella spagnola (7,3 per cento)”.
Il livello della spesa italiana, viene ricordato, “è condizionato dal vincolo di finanza pubblica, che per l’Italia comporta il pagamento di interessi sul debito pubblico che nel 2022 hanno assorbito 4,3 punti percentuali di Pil (82,9 miliardi in valore assoluto), 3,6 punti percentuali più di Germania (0,7 per cento, pari a 26,5 miliardi) e 2,4 più della Francia (1,9%, pari a 50,7 miliardi)”.
“Il tema del finanziamento del Servizio sanitario nazionale è cruciale ma allontana l’apertura di una riflessione più ampia e coraggiosa sulla centralità delle riforme di cui il servizio sanitario nazionale ha bisogno”. Così il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Giovanni Migliore, presentando la diffusione del “Rapporto Fiaso sulla spesa sanitaria in Italia”.
di Redazione