mercoledì 8 maggio 2024
Una pratica di ordinaria angheria
Questo è un caso di ordinaria angheria, e follia. Desidero portarlo a conoscenza della pubblica opinione come emblema dei rapporti che intercorrono tra i cittadini e le società che erogano servizi, private o pubbliche. Il 4 novembre (che pure evoca una data fausta della storia italiana: la Vittoria nella Grande guerra), il 4 novembre del 2022, dicevo, chiesi per email a Tim/Telecom il passaggio del mio numero telefonico fisso da “riservato” a “non riservato” affinché, chiamando il taxi (età ed acciacchi me lo impongono), venisse registrato dalle compagnie e riconosciuto, facilitandomi la ricerca dell’auto. Alla mia email erano allegati tutti i documenti, ben 6 pdf di documentazione attestante che ero proprio io, loro cliente dal 1971 (!), a chiedere che il mio numero di telefono comparisse ai riceventi la chiamata.
Il 23 novembre 2022 (dopo 19 giorni) la Tim /Telecom mi comunica con e-mail (dandomi inopinatamente del “tu”!) che “la variazione del consenso alla pubblicazione da Riservato Totale a Non Riservato è stata effettuata e che la modifica sarà visibile nella prossima edizione utile degli elenchi telefonici e nell’online di Pagine Bianche decorsi i tempi tecnici necessari per l’aggiornamento dei sistemi”. Ciò nonostante, poiché il passaggio non era stato effettuato e le rassicurazioni della compagnia telefonica risultavano di fatto infondate, il 31 dicembre 2022 ho rinnovato la richiesta. Invano.
Infatti, addirittura fino al 7 maggio 2024, nulla è cambiato, sia nel senso che nulla è stato fatto, sia nel senso che non ho ricevuto altre comunicazioni di sorta. Pertanto ho dovuto inviare un’altra email. Essendo cliente da 53 anni e avendo un contratto per la linea fissa, due cellulari ed internet, con domiciliazione bancaria mensile, li diffidavo ad ottemperare, pena la perdita del cliente e le azioni legali, eventualmente. Non passa un’ora che “Tim-servizio clienti<[email protected]” mi risponde (dandomi ancora del “tu”!) così: “Gentile Cliente, l’email da te inviata non è stata acquisita perché gli allegati previsti sono assenti oppure non rispettano il formato e/o la dimensione massima accettata. I formati di file accettati e le relative dimensioni sono i seguenti: file pdf (2 mb max), file tif, jpeg, png (2 mb max), file doc, docx (2 mb max). Quanto alle dimensioni, ogni allegato non deve superare i 2 mb e la dimensione complessiva dell’email deve essere inferiore agli 8 mb. Specifichiamo inoltre che i documenti afferenti alla stessa richiesta vanno inseriti, indicando la linea e/o il codice fiscale associati, in un’unica email come allegati (non sono acquisiti documenti inseriti nel corpo della mail o raggiungibili attraverso link)”.
Va bene che l’email viene chiusa con la dicitura in rosso Questa mail è generata da un sistema automatico pertanto si invita cortesemente a non rispondere. Tuttavia resta l’amaro in bocca di ricevere una lettera standard che prescinde del tutto dall’avvenuto scambio di corrispondenza, nel quale è dimostrato che io avevo fatto tutto ciò che, incredibilmente e fastidiosamente, mi veniva richiesto e loro non avevano fatto nulla di ciò che erano obbligati a fare.
Trovo intollerabile che una primaria compagnia telefonica, avendo i tre numeri e l’email di un loro vecchio (in ogni senso) cliente, non senta il dovere commerciale e la cortesia umana di telefonargli per scusarsi o d’inviargli una personale lettera di rincrescimento. Per di più, essendo inadempiente su tutta la linea, verrebbe da dire.
di Pietro Di Muccio de Quattro