venerdì 3 maggio 2024
“La pedofilia rappresenta una sfida per tutti noi. È al centro della nostra attenzione fin dall’inizio e abbiamo visto cambiare questo fenomeno. Quella della pedofilia è una dimensione diventata sempre più impegnativa per tutti e ciò richiede grande attenzione. Il fenomeno è esploso negli ultimi anni con il digitale”. Così Ernesto Caffo, presidente della Fondazione Sos. Il Telefono Azzurro, durante l’evento “La dignità dei bambini nel mondo digitale” in corso all’Ambasciata dìItalia presso la Santa Sede durante la Giornata nazionale per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia.
A seguire, sottolinea: “Il nostro Paese sta facendo passi avanti e noi vorremmo che ne facesse molti di più. Il numero 114, gestito da Telefono Azzurro, ha registrato un aumento di chiamate e di richieste di aiuto. Il fenomeno è in crescita pur trasformandosi e in più c'è mondo sommerso. Il digitale amplifica tutti questi fenomeni”. Secondo Caffo, “occorre sviluppare reti di relazione, servono sinergie trasversali. Continueremo la nostra attività che mette il bambino al centro”.
Maria Teresa Bellucci, viceministra del Lavoro e delle politiche sociali, intervenendo all’evento sottolinea: “Nel 2023 viene registrato il record di immagini con abusi sessuali a danni di bambine e bambini. C’è un problema che, nonostante tutti gli sforzi, non si riesce a fermare. Abbiamo la necessità di interrogarci. Non dobbiamo fermarci. Dobbiamo fare sempre meglio”. E insiste: “Lo Stato deve esserci, mai più zone franche della violenza. Il Governo ha stanziato 250 milioni di euro per aprire comunità giovanili, case dei bambini perché nei territori bisogna starci attraverso centri per stare in relazione con gli operatori. Chi è più fragile – evidenzia – a volte ha difficoltà anche a uscire di casa, perciò lo Stato deve tendere la mano. Abbiamo istituito una giornata dell'ascolto del minore”. Bellucci, inoltra, chiede scusa “per tutte quelle violenze che non siamo stati in grado di fermare. I bambini sono sempre i più fragili tra i fragili e hanno bisogno di adulti che facciano rispettare loro diritti. Nonostante le leggi registriamo dei dati drammatici”.
Venendo i dati, nel 2023 il 114 Servizio Emergenza Infanzia, gestito da Telefono Azzurro, segnala un aumento del 2,5 per cento rispetto all’anno precedente di casi gestiti con motivazioni legate ad abuso sessuale (164), con una media di oltre 13 casi gestiti al mese. Così l’Sos Telefono Azzurro Ets. Nel 29% dei casi, viene riferito, le situazioni che verrebbero a galla nascono e persistono online (+3 casi rispetto all'anno precedente). Nel 90 per cento dei casi gestiti i minori risultano coinvolti nel ruolo di vittime, nel 6 per cento di autori e nel 4 per cento in quello di testimoni. Il 61 per cento dei minori coinvolti risulterebbero essere di sesso femminile. Le regioni da cui sono pervenute maggiormente le richieste d'aiuto sono il Veneto (18 per cento), il Lazio (16 per cento) e la Lombardia (16 per cento). Le motivazioni legate ai casi di abusi sessuali online sono: csam (40,3 per cento), sextortion (34,3 per cento), grooming (13,4 per cento), sexting (7,5 per cento) e molestie sessuali (4,5 per cento). Nel caso degli abusi sessuali online, emerge come il 51 per cento dei minori coinvolti sia di sesso maschile.
“È giusto dedicare alla dignità dei bambini nel mondo digitale la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. Se è vero, infatti, che non tutti i rischi per i minori derivano dalla rete, è altrettanto vero che la precoce dimestichezza che i bambini acquisiscono con le nuove tecnologie rappresenta oggi un'opportunità ma anche un'insidia su cui è necessario riflettere”. Queste le parole di Eugenia Maria Roccella, ministra per le Pari opportunità e la Famiglia. “Una riflessione alta e approfondita sulle nuove tecnologie, sulle ricadute etiche e antropologiche che hanno e avranno nella nostra vita è sempre più essenziale per il presente e per il futuro, come dimostra la scelta del governo di invitare il Santo Padre al G7 sull’intelligenza artificiale. Chi, come voi, si occupa da sempre di minori, sa che c’è un disagio crescente tra i giovani e i giovanissimi che è sempre più evidente, al punto di aver conquistato centralità nel dibattito pubblico. E c’è ancora più a monte un problema di crisi educativa, sulla quale da tempo si è provato a lanciare l’allarme, che ormai si manifesta in una molteplicità di forme ed è il motivo per il quale l’esposizione dei più piccoli alle insidie della modernità è fonte di una così grave inquietudine”.
di Redazione