L’aria che tira a Roma: il trend dell’inquinamento

giovedì 11 aprile 2024


Siamo giunti alla tredicesima settimana dall’inizio dell’anno ed è possibile analizzare il trend dell’inquinamento a Roma da Pm10 su tutte le stazioni di misura partendo dalla concentrazione media giornaliera. La tredicesima settimana può essere considerata un primo spartiacque per valutare l’inquinamento dell’anno, perché l’anno può essere diviso in tre intervalli: il primo da gennaio a metà aprile, il secondo dall’altra metà di aprile a settembre e il terzo da ottobre a dicembre.

Il primo e il terzo intervallo sono i più freddi, i riscaldamenti sono accesi e le persone usano meno gli scooter, quindi sono i più inquinati. Mentre, il secondo, che comprende la primavera inoltrata e l’estate, sicuramente registra valori di Pm10 sensibilmente inferiori. Osservando i dati degli ultimi 10 anni (dal 2015 al 2024), prodotti dall’Arpa Lazio, emerge che il valore medio settimanale tende a diminuire. In tabella è presente l’elenco delle stazioni di misura, indicate con il nome evocativo del luogo di installazione e la peculiarità dell’area (ad alta intensità di traffico-Tu o altrove detto background urbano-Bu). Il valore massimo della concentrazione media annuale deve essere di 40 µg/m³ e, alla tredicesima settimana, tutte le stazioni registrano valori inferiori. Poi, per avere un colpo d’occhio sul trend, è stato prodotto un grafico con i valori medi di tutte le stazioni di misura Tu e Bu. Sempre la concentrazione di Pm10 delle Tu è maggiore delle Bu, quindi il traffico aumenta la concentrazione di Pm10 ma, emerge anche che, pur con delle oscillazioni, sta diminuendo.

Perché è maggiore la concentrazione da Pm10 nelle aree più trafficate? Prevalentemente per l’abrasione degli pneumatici (i e ii), dell’asfalto, dei freni, delle frizioni e per la risospensione dovuta ai passaggi dei veicoli ma anche certamente per l’emissione dei gas di scarico. Sarebbe interessante conoscere i dati completi aggiornati dei veicoli (numerosità, massa, alimentazione e classe di omologazione-euro) che passano sotto i varchi perimetrali della fascia verde per meglio aver contezza dell’effettivo inventario delle Pm10 prodotte dei veicoli.

Comunque, come si può mitigare la presenza di Pm10 migliorando il traffico? Passando, certamente per nuovi tram, metro e mezzi alternativi per la mobilità, ma anche tramite incentivi (iii), a mezzi meno ingombranti e meno pesanti cioè mezzi a basso I&T (iii). Inoltre, anche tramite la creazione di zone a 30 chilometri orari nelle quali gli scooter e i mezzi per la micro-mobilità possano andare, se la larghezza lo consente, contromano, e altri spunti di dibattito nostri già esposti (i, ii, iii) ed in altre precedenti proposte (iv, v).

Il blocco delle automobili programmato mesi prima è un qualcosa di insensato, se pensato per l’inquinamento se invece è un’occasione per fare una passeggiata per Roma (vi), considerando il salotto cittadino allora una cosa positiva. Diverso, invece, è il blocco delle auto in giornate particolari in cui l’inquinamento è molto alto e le condizioni meteorologiche sono sfavorevoli.

i) Giuseppe Piras, F. Pini, Paolo Di Girolamo; “PM10 emissions from tires: A disruptive estimate questioning present pollution mitigation strategies”, Atmospheric Pollution Research, 2023, 101939, ISSN 1309-1042, (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1309104223002933?via%3Dihub)

(ii) Claudio Bellumori

(https://opinione.it/societa/2024/02/02/claudio-bellumori-pneumatici-inquinamento-studio-clima/)

(iii) Fabrizio Pini

(https://opinione.it/societa/2024/04/04/fabrizio-pini-euro-5-gasolio-elettrico-classificazione-traffico-ambiente/)

(iv) Fabrizio Pini

(https://opinione.it/societa/2024/02/21/fabrizio-pini-qualita-aria-roma-centraline-polveri-sottili/)

(v) Paolo Arsena

(https://metroviaroma.it/)

(vi) Pums 2019

(https://romamobilita.it/sites/default/files/01_Quaderni%20del%20PUMS_tram_rev%20B.pdf)

 


di Fabrizio Pini