venerdì 1 marzo 2024
Autostrade per l’Italia protagonista con le sue best practice
Parte da Roma la campagna promossa dal Business all’Ocse, che rappresenta il settore privato con oltre 10 milioni di aziende in oltre 55 Paesi, con lo scopo di divulgare il Manifesto, che promuove di trattare l’anticorruzione come diciottesimo punto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), considerando i comportamenti corruttivi tra le principali cause delle diseguaglianze nel mondo.
È in questo contesto che si è tenuto oggi, con il patrocinio del Ministero degli Affari esteri, lo “Zero Corruption Forum” del Biac (Business at Oecd), promosso da Autostrade per l’Italia, cui hanno preso parte rappresentanti Ocse, delle Istituzioni italiane, delle università, oltre ai top manager di grandi aziende.
In questo contesto appare fondamentale il ruolo del settore privato e, proprio in quest’ottica, nel corso della giornata si sono avvicendate le voci di grandi aziende del panorama internazionale.
“Autostrade per l’Italia, afferma Roberto Tomasi Amministratore Delegato di Aspi, ha un programma di ingenti investimenti, di potenziamento, ammodernamento e trasformazione della sostenibilità della gomma. Per poter far questo un elemento fondamentale è esser certi che l’integrità con cui facciamo le cose sia effettivamente perseguita. Il fatto di poter misurare le migliori pratiche che vengono applicate in altri contesti ci fa crescere tutti i giorni. Noi abbiamo fatto grandissimi passi nel controllo e nella gestione affinché le cose possano accadere velocemente, applicando processi digitalizzati su tutta l’organizzazione e riducendo quanto più possibile tutti i processi della burocrazia”.
L’educazione al centro del cambiamento. La giornata è stata inoltre l’occasione per presentare il paper “Shaping the values for a sustainable future Education for the fight against corruption”, dedicato alla promozione dell’educazione e della formazione, fattori chiave per assicurare integrità, trasparenza e standard etici all’interno di ogni processo aziendale e istituzionale. All’interno del testo vengono citate e analizzate esperienze concrete del settore pubblico e privato per limitare le opacità derivanti da ogni forma di corruzione. Realizzato dal Comitato Anticorruzione del Business at Oecd (Biac), il documento passa in rassegna gli strumenti essenziali per contrastare i rischi derivanti da pratiche scorrette e illegali aspirando a diventare punto di riferimento per sensibilizzare tutti gli stakeholder chiave ai valori di equità e trasparenza. Obiettivo è anche incentivare norme sociali universali tra i ragazzi per rendere la nuova generazione sempre più consapevole.
Un vademecum dedicato. Il Comitato anticorruzione di Business at Oecd (Biac) ha riconosciuto questa necessità anche nel suo manifesto anticorruzione - il Manifesto Business at Oecd Zero Corruption - lanciato nel novembre 2022. Un documento che stabilisce 10 principi guida per raggiungere l’obiettivo zero corruzione in azioni tangibili, che si basano sulle best practice di organismi internazionali, tra cui, Ocse, G20 e B20.
Qui si inserisce uno degli asset della Campagna: il manifesto propone di trattare il contrasto alla corruzione quale obiettivo specifico nell’Agenda Sdg 2030 delle Nazioni Unite. Un documento che può essere promosso da organizzazioni pubbliche e private, aziende e rappresentanti del mondo del business, come uno dei principali strumenti per sostenere il 18° Sdg “Zero Corruption”.
“Questa campagna di comunicazione – spiega Nicola Allocca, Direttore Risk, Compliance and Quality di Autostrade per l’Italia - ha l’obiettivo di attirare l’attenzione globale sulla importanza dell’obiettivo “Zero Corruption” per il raggiungimento degli Sdg delle Nazioni Unite. È fondamentale identificare possibili sinergie e collaborazioni tra organizzazioni pubbliche e private, istituzioni accademiche e rappresentanti del mondo del business per affrontare congiuntamente la sfida della corruzione e sensibilizzare la comunità globale delle imprese sull’importanza di pratiche etiche e trasparenti per il progresso sostenibile. In tale contesto l’educazione diventa una leva chiave per garantire integrità, trasparenza e standard etici nelle pratiche aziendali e istituzionali e contribuire al dibattito globale, fornendo insight pratici e orientamenti per l’attuazione di politiche anticorruzione efficaci”.
Best practice italiane. Tra le aziende e le realtà accademiche che sono state riconosciute e indicate dall’Business all’Ocse come modelli da seguire per integrità e promozione di pratiche corrette per la lotta alla corruzione, Autostrade per l’Italia, Snam, la scuola Sant’Anna di Pisa, l’Università di Roma Tor Vergata e la Sna.
Aspi in prima linea nella lotta alla corruzione. Il Gruppo, negli anni, si è impegnato a stabilire e diffondere principi di integrità e regole di comportamento chiari e condivisi. I pilastri nella lotta alla corruzione all’interno del Gruppo sono la formazione sul tema a tutto il personale; la promozione di campagne di comunicazione; l’implementazione di un sistema di segnalazioni basato sulla “Speak-up Culture”, che garantisca protezione e riservatezza; un Sistema di Controllo basato sulla valutazione del rischio di corruzione e sull’utilizzo di soluzioni digitali e innovative. Questi strumenti sono fattori abilitanti che supportano il miglioramento dei processi e dei controlli, attraverso l’analisi e la condivisione di dati e delle informazioni.
di Redazione