Universitari di oggi: non aprono il libro prima dell’esame

martedì 27 febbraio 2024


“La ricerca ci dice che esiste una parte di studenti, minoritaria ma ampia, che rifugge l’approfondimento sui materiali editoriali universitari, siano essi libri o contenuti digitali”. Queste le parole di Maurizio Messina, vicepresidente dell’Associazione italiana editori (Aie), nel commentare l’indagine condotta da Talents Venture (per Aie). In sostanza, viene indicato che per preparare l’ultimo esame universitario, quattro studenti su dieci – interpellati sui materiali utilizzati – fanno sapere di aver fatto a meno di libri e prodotti digitali editoriali (contenuti integrativi, schede di approfondimento e prove di autoanalisi). Allo stesso tempo, si sono “accontentati” degli appunti, propri o dei colleghi, ma anche di riassunti scaricati dal web, registrazioni delle lezioni, slide. E ancora: dispense, quiz ed esercizi del docente, correzioni di prove d’esame e altri materiali “non strutturati, spesso progettati per fornire un semplice supporto complementare”. Dati questi che sono emersi nel dossier “Le abitudini di studio all’Università”.

“Ci preoccupano come editori attenti alla crescita culturale del Paese, modi di studio che costruiscono un sapere fragile – dice Messina – per questo vogliamo aprire un dibattito sulla formazione delle future classi dirigenti che si troveranno ad affrontare una contemporaneità sempre più complessa”.

Più specificatamente, il 59 per cento degli studenti ascoltati fanno leva su libri e risorse digitali editoriali per preparare l’ultimo esame. “I materiali più utilizzati dagli studenti, nella maggior parte dei casi accanto ai libri, ma talvolta da soli, sono però quelli forniti dai docenti – saggi, dispense, quiz – citati nel 78 per cento dei casi, e quelli autoprodotti, come appunti e mappe concettuali, indicati nel 71 per cento – si legge in una nota – il 54 per cento degli studenti, infine, utilizza appunti e dispense forniti dai colleghi o scaricati online. Erano possibili più risposte: l’utilizzo di un materiale non esclude infatti gli altri”.


di Redazione