mercoledì 13 dicembre 2023
Durante l’ultima puntata di Che tempo che fa, in onda su Nove, abbiamo assistito all’ennesima performance di Roberto Burioni, accolto da Fabio Fazio come l’incarnazione della scienza. Quella stessa scienza che se ne frega del principio di falsificazione e che, come abbiamo constatato sulla nostra pelle durante una pandemia enormemente sopravvalutata, pretende di parlare con una unica, infallibile voce, in questo caso quella del virologo pesarese. Ovviamente si parlava di Covid, malgrado siano trascorsi quattro anni dal suo arrivo in Italia e che, come ha più volte sottolineato Giorgio Palù, decano dei virologi europei, nonché attuale presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, storicamente nessuna analoga pandemia è durata così a lungo. Eppure secondo Burioni, interpellato in merito da un conduttore in ansia da rassicurazione, anche per le prossime festività dovremmo stare sempre molto attenti quando ci troviamo in ambienti affollati, soprattutto se apparteniamo alle cosiddette categorie fragili o se ci imbattiamo in qualcuno di questi soggetti.
Quindi, egli ci esorta a indossare sempre la mascherina all’occorrenza, malgrado ancora oggi non esista uno studio che ne dimostri l’efficacia in merito all’uso massivo che se ne è fatto per un tempo infinito. Ma quel che più conta è vaccinarsi, sia per il Covid-19 che per l’influenza, ma anche prendere il Paxlovid, l’antivirale realizzato, ma guarda un po’ la combinazione, dalla Pfizer, ossia il più grosso produttore del vaccino anti-Covid, dal costo molto elevato (una dose superava già i 20 euro durante la fase calda della vaccinazione di massa) e che l’Italia di Conte e Speranza ne comprò una quantità spropositata, in gran parte finita al macero. Tant’è che proprio in merito al citato antivirale, che a suo dire abbasserebbe del 90 per cento il rischio di sviluppare la malattia grave, Burioni ha espresso tutto il suo disappunto, assolutamente disinteressato, parola di Muzio Scevola.
Rammaricandosi del fatto che ne siano state distribuite in tutto il Paese solo 200mila confezioni – che per la cronaca sono erogate gratuitamente, anche se ben sappiamo chi poi alla fine finanzia i pasti gratis – in luogo delle oltre 600mila acquistate, il signore dei vaccini ha esortato i medici di base ad essere meno “timidi nel prescriverlo” ai relativi pazienti, ovviamente nell’interesse supremo della loro salute. Su questo punto non avevamo alcun dubbio. La nuova campagna mediatica portata avanti nel salotto di Fazio dal professore di Microbiologia e Virologia dell’Università San Raffaele di Milano, in favore del vaccino bivalente e del Paxlovid, ha come riferimento primario il benessere dei cittadini italiani. Ad averne tanti di questi buoni samaritani.
di Claudio Romiti