Censis: nel 2040 solo una coppia su 4 avrà figli

venerdì 1 dicembre 2023


Secondo il 57° rapporto Censis solo una coppia su 4 avrà figli nel 2040. Le coppie con figli diminuiranno fino a rappresentare il 25,8 per cento del totale. Le famiglie composte da una sola persona aumenteranno fino a 9,7 milioni (il 37 per cento). Di queste, quelle costituite da anziani diventeranno quasi il 60 per cento (5,6 milioni). Secondo le stime, nel 2040 il 10,3 per cento degli anziani continuerà ad avere problemi di disabilità. Gli anziani rappresentano oggi il 24,1 per cento della popolazione complessiva e nel 2050 saranno 4,6 milioni in più: raggiungeranno un peso del 34,5 per cento sul totale della popolazione. Gli anziani di domani saranno sempre più senza figli e sempre più soli. L’84 per cento degli italiani è impaurito dal clima impazzito mentre il 73,4 per cento teme una crisi economica e sociale molto grave con povertà diffusa e violenza. Secondo il Censis, il 73 per cento l’Italia non sarà in grado di gestire l’arrivo di milioni di persone in fuga dalle guerre o per effetto del cambiamento climatico, il 53 per cento ha paura che il debito pubblico provocherà il collasso finanziario dello Stato. Quasi sei italiani su dieci temono una guerra mondiale in cui potremmo essere coinvolti mentre il 59,2 per cento crede che l’Italia non sia in grado di proteggersi da eventuali attacchi terroristici di stampo jihadista.

Nel 2050, tra meno di trent’anni, l’Italia avrà perso complessivamente 4,5 milioni di residenti, come se le due più grandi città, Roma e Milano, scomparissero. È quanto emerge dal 57° rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese.  La flessione demografica sarà il risultato di una diminuzione di 9,1 milioni di persone con meno di 65 anni e di un contestuale aumento di 4,6 milioni di persone over 65. “Ciechi dinanzi ai presagi – viene sottolineato nello studio – alcuni processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti sembrano rimossi dall’agenda collettiva del Paese, o sono comunque sottovalutati”. Inoltre, all’orizzonte 2050 si stimano quasi 8 milioni di persone in età lavorativa in meno in Italia. Una scarsità di lavoratori – viene evidenziato – che avrà un impatto inevitabile sul sistema produttivo e sulla nostra capacità di generare valore.

Anche la tenuta del sistema di welfare desta preoccupazioni: nel 2050 la spesa sanitaria pubblica sarebbe pari a 177 miliardi di euro, a fronte dei 131 miliardi di oggi. Il rapporto del Censis mostra anche che gli italiani che si sono stabiliti all’estero sono aumentati del 36,7 per cento negli ultimi dieci anni, ossia quasi 1,6 milioni in più. A caratterizzare i flussi più recenti è l’aumento significativo della componente giovanile. Nello studio si evidenzia che nell’ultimo anno gli espatriati sono stati circa 82mila, di cui il 44 per cento tra 18 e 34 anni (ossia oltre 36mila). Con i minori al seguito delle loro famiglie (13.447) si sfiorano le 50mila persone: pari al 60,4 per cento del totale. Anche il peso dei laureati 25-34enni è aumentato significativamente, passando dal 33,3 per cento del 2018 al 45,7 per cento del 2021.

L’84 per cento degli italiani è impaurito dal clima impazzito mentre il 73,4 per cento teme una crisi economica e sociale molto grave con povertà diffusa e violenza, secondo i dati del 57° rapporto Censis. Secondo il 73 per cento l’Italia non sarà in grado di gestire l’arrivo di milioni di persone in fuga dalle guerre o per effetto del cambiamento climatico, il 53 per cento ha paura che il debito pubblico provocherà il collasso finanziario dello Stato. Quasi sei italiani su dieci temono una guerra mondiale in cui potremmo essere coinvolti mentre il 59,2 per cento crede che l’Italia non sia in grado di proteggersi da eventuali attacchi terroristici di stampo jihadista.

Secondo il 57° rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, il 74 per cento degli italiani si dice favorevole all’eutanasia. Lo studio evidenzia, inoltre, che il 70 per cento approva l’adozione di figli da parte dei single e il 54 per cento da parte di coppie omogenitoriali. Mentre il 65 per cento si schiera a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Sul fronte dei diritti, il 72 per cento è favorevole all’introduzione dello ius soli e il 76 per cento dice sì allo ius culturae.


di Redazione