martedì 28 novembre 2023
L’ideazione del cinema viene individuata nei fratelli Lumière, alla fine dell’Ottocento. Questa nuova forma di arte riscosse un successo immediato nella società, tanto che l’interesse portò a una graduale e rapida crescita nello sviluppo dello stesso, con miglioramenti strumentali e l’introduzione nel 1920 del sonoro. L’impatto del cinema si manifestò nell’evoluzione sociale e nella comunicazione di massa, tanto che andò rapidamente a influire pure l’ambito politico. La notorietà portò una diffusione delle sale cinematografiche nei grandi centri delle città. E rapidamente anche nelle piccole realtà, con un prezzo modesto del biglietto, si consentiva a larghe fasce della popolazione di assistere alle proiezioni. All’interno delle sale non venivano mostrati solo film, ma anche “notiziari” e documentari.
Negli anni il forte sviluppo ha fatto sì che il cinema entrasse all’interno delle case, grazie alla diffusione delle televisioni, che cambiarono nel corso degli anni anche i contenuti presentati alla popolazione. Una sorta di “proto-globalizzazione” circoscritta che ha scandito, insieme alle canzoni, i periodi storici collocabili in Italia sulla “parabola sociologica ascendente” iniziata dopo la fine della Seconda guerra mondiale. In questa fase, quarant’anni fa, fu proiettata la “prima” di Vacanze di Natale (1983), che spalancò le porte al filone dei cinepanettoni nello Stivale. A dicembre Cortina d’Ampezzo, scenario del film, si prepara a omaggiare la pellicola cult dei fratelli Vanzina.
Questo nuovo tipo di cinema ebbe un importante impatto sociale, poiché per la prima volta si presentava un “prodotto televisivo” comico imperniato su una serie di equivoci, doppi sensi e soprattutto con un lessico che, fagocitato dalla società, ha avviato un sistema di comunicazione di massa sul filone dei dialoghi dei cinepanettoni. Le proiezioni, inizialmente, erano particolarmente apprezzate dal pubblico popolare, ma le scene, le battute vivaci e spontanee portarono una grande “frattura” nell’opinione pubblica: per quanto riscuotesse un grande successo, da una parte della società veniva additato come un prodotto volgare e di bassa moralità. Insomma, diseducativo.
A oggi, è innegabile la grande riuscita che ha avuto il cinepanettone in Italia. Pertanto, quest’anno ricorreranno i 40 anni di Vacanze di Natale (1983) e per questo grande evento sono in programma tre giorni di celebrazioni presso l’Hotel de La Poste (set del film) a Cortina. I festeggiamenti si apriranno venerdì 15 dicembre, con aperitivo e dj set di dj Rikki (Riccardo Piermattei) del gruppo Radio Cecchetto City Network interamente dedicati alle hit dell’epoca e alla colonna sonora del film. Tutti i festeggiamenti vedranno protagonisti – come tema – gli anni Ottanta. Seguiranno nei giorni successivi cene-spettacolo, pranzi con chef di prestigio. Immancabile, infine, sarà la serata che vedrà come ospiti Enrico Vanzina, i membri del cast e i personaggi che hanno contribuito alla realizzazione di questo grande successo.
Attori non solo dei cinepanettoni come Christian De Sica, Massimo Boldi, Jerry Calà hanno caratterizzato un’epoca, dando un’impronta a una società vissuta, oltre che con le battute tendenzialmente pseudo-cafonesche, persino con brani musicali che hanno scandito il passaggio di un’epoca. Ma il valore sia sociologico che musicale non è stato sicuramente di basso profilo, in quanto hanno rappresentato, dietro aspetti scanzonati, una società “possibilista” e con “certezze”, oggi fattori quasi assenti o estremamente condizionati da imprescindibili congiunture. Inoltre, soprattutto le canzoni di quegli anni sono oggi spesso utilizzate in pubblicità dove lo studio sull’impatto sociale è determinante per il successo economico. Potrei concludere che questi film hanno avvalorato l’abbigliamento, il cibo, le prestigiose autovetture e l’ostentazione della “ricchezza acquisita”, scandendo un “modus vivendi” decisamente esaltante negli anni, Quello del made in Italy.
di Domiziana Fabbri