venerdì 24 novembre 2023
La narrazione in voga che gli uomini siano tutti responsabili di una struttura patriarcale della società italiana e che è la causa dei “femminicidi” e delle violenze fisiche e verbali nei confronti delle donne “è una boiata pazzesca”. Oggi è più facile trovare famiglie matriarcali anziché patriarcali. Non tutti gli uomini sono carnefici e neanche le donne sono sempre vittime. È doverosa la premessa che gli atti di violenza di ogni tipo degli uomini sulle donne non solo sono sempre censurabili ma devono essere perseguiti con la massima severità dalla magistratura. Tuttavia, ho la sensazione che si stia andando oltre la reale situazione nei rapporti tra i due sessi. Le coppie, nella stragrande maggioranza dei casi, vivono il loro rapporto coniugale o affettivo nel pieno e assoluto rispetto reciproco. Il cosiddetto “amore tossico” riguarda fortunatamente una esigua minoranza. Ogni tentativo volto a limitare eventi tragici che si sono verificati e si continuano a verificare deve essere perseguito con tutti i mezzi.
Non sono così convinto che l’inasprimento delle sanzioni penali nei confronti degli stalker sia risolutivo di un problema purtroppo comune nel mondo e che investe le “culture” e le personalità di ogni singola persona. Nel mio piccolo, ho fatto l’insegnante per oltre 40 anni in scuole secondarie superiori nelle quali le studentesse erano in significativa prevalenza rispetto ai maschi. Ho cercato di educare al rispetto reciproco i miei studenti. In particolare alle ragazze consigliavo di interrompere, senza indugio, i loro rapporti con i fidanzati che manifestavano eccessiva gelosia e che avevano atteggiamenti troppo possessivi. Cosa altro potrebbe fare un docente per educare gli studenti a una sana “affettività”? Può un docente sostituirsi all’educazione in senso lato delle famiglie? Sono convinto che i valori di convivenza civile tra i sessi si acquisiscano in famiglia. La scuola può solo contribuire alla crescita culturale e sociale dei ragazzi. Ciò nonostante si verificano episodi tragici anche tra giovani di buona famiglia e con una cultura scolastica a livello universitario.
La verità e che le donne consapevoli delle loro capacità, che sono una larga maggioranza, sanno imporsi in tutti i meandri della società e nei rapporti di coppia. Spesso il soggetto fragile è l’uomo che implicitamente accetta la guida della compagna. Ci sono settori in cui le donne hanno surclassato gli uomini. Si laureano più donne che uomini. Nei concorsi pubblici prevalgono nei confronti del cosiddetto “sesso forte”. Ci sono attività professionali dove gli uomini sono da tempo una netta minoranza. Nelle scuole le insegnanti sono da tempo molte di più dei docenti di sesso maschile. Per paradosso, nelle scuole di ogni ordine e grado, per non far scomparire del tutto la figura maschile, sarebbe opportuno l’applicazione delle “quote azzurre”!
di Antonio Giuseppe Di Natale