Vigili del fuoco, poco personale e distaccamenti chiusi

lunedì 9 ottobre 2023


“Anche se di notte suona la sirena, quando noi usciamo nessuno più ci frena: il pompiere paura non ne ha”, cantano a squarciagola i Vigili del fuoco che però, nel Lazio – e non solo – hanno diversi problemi da affrontare. Tipo la chiusura dei distaccamenti, registrati su Roma e in provincia. Una situazione dove prima era possibile sopperire con risorse straordinarie. Ma adesso, a quanto pare, il Dipartimento ha bloccato i “rubinetti”. Così, capita che sabato 7 ottobre – per mancanza di organico – vengano chiusi i punti di Frascati e Pisana. Stessa storia, ieri, per Tuscolano 2 e Cerveteri (in questo caso, “porte sbarrate” per tre ore. Qui le forze in campo sono state implementate dalle forze provenienti da Pisana).

La situazione è spiegata da Riccardo Ciofi, segretario generale della Fns-Cisl Roma e Rieti, che all’Opinione ha detto: “In questo modo vengono colpite delle zone del territorio. Il rischio è quello di creare cittadini di serie A e di serie B. O c’è un potenziamento forte della pianta organica, vista anche la concomitanza di eventi di prossima attualità, vedi il Giubileo, oppure devono essere stanziate le risorse. Per esempio, anche la sede di Prati – ha proseguito – dovrebbe avere due automezzi di servizio: una partenza e una scala. Invece, oggi nella Capitale abbiamo in servizio una sola autobotte e cinque autoscale”. Se poi nel novero aggiungiamo i distaccamenti chiusi, si può creare il problema di una “copertura del servizio in tempi non rapidi”. Cioè, che per alcuni tipi di soccorso “c’è il rischio di arrivare in ritardo”.

Infine, la questione delle sedi: “Alcune sono buone, come le ultime costruite che sono di proprietà del Comando dei Vigili del fuoco. Mi riferisco a quelle di Cerveteri, Velletri, Palestrina”. Diverso, invece, è il discorso per altre realtà. Per esempio, Ostia: “La sede è del Municipio, risale al Ventennio. Nel corso del tempo, non c’è stata una evoluzione strutturale. Ostia, in termini di soccorso, è una realtà importante. Ma la sede è fatiscente, manca una giusta manutenzione, gli spazi sono invivibili. O si trova un’altra sede, oppure proseguiamo con le interlocuzioni per acquisire e creare spazi diversi. Così non è possibile andare avanti”.


di Cla.Bel.