Palermo, “furbetti del cartellino”: 101 indagati della Rap

martedì 3 ottobre 2023


L’ennesima storia di assenteismo va in scena in Sicilia. La Procura di Palermo, guidata da Maurizio De Lucia, ha indagato 101 dipendenti della Risorse ambiente Palermo. La Rap è l’azienda si occupa della raccolta dei rifiuti. A 18 dipendenti i Carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I “furbetti del cartellino” timbravano il badge e poco dopo uscivano senza alcun controllo. Sono accusati, a vario titolo, di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita. L’indagine, svolta dal nucleo operativo della compagnia di Palermo Piazza Verdi, nasce da accertamenti disposti dopo la denuncia di una funzionaria che ha presentato un esposto lamentando furti di carburante dai mezzi della società. L’inchiesta è andata avanti da maggio a luglio 2021. Gli indagati sono stati pedinati e controllati per giorni. Gli episodi di assenteismo accertati sono stati 1.385. Gli inquirenti hanno stimato per la società un danno economico di quasi 40mila euro per un ammontare di 2.800 ore di assenza. Falsi certificati medici, dipendenti che tornavano a casa o andavano a fare la spesa durante l’orario di lavoro, operai che abbandonavano per strada il mezzo della ditta e si facevano timbrare il cartellino in uscita dai colleghi: il repertorio dei “furbetti del cartellino”, in servizio nel centro di via Ingham della Rap di Palermo, scoperti dai carabinieri è un classico. Le indagini hanno svelato che alcuni degli indagati sia lontanavano dal lavoro e restavano in auto senza far nulla.

“Ringrazio la Procura e i Carabinieri per il forte impulso dato alle indagini, scaturite dalla denuncia di un nostro dirigente. Al contempo mi rammarico che vengano coinvolti, anche in flagranza di reato, dipendenti accusati di atti criminali contro la propria azienda. Oltre a danneggiare l’immagine della Rap, vengono colpiti anche tutti quei lavoratori che ogni giorno svolgono con dedizione il loro dovere. Questa inchiesta è un’ulteriore tegola che si abbatte sulla Rap”. Lo dice il presidente della Rap Giuseppe Todaro. “E tutto questo accade mentre ci battiamo e sacrifichiamo tempo e risorse per tenere in piedi l’azienda, per scongiurare l’ennesima emergenza, per risanare i conti ed evitare anche il fallimento. Ogni giorno – aggiunge – contrastiamo migliaia di palermitani che abbandonano rifiuti ovunque, mezza città che pretende un servizio adeguato ma poi dimentica di pagare la Tari e adesso ci tocca aprire un ulteriore fronte all’interno, con decine di dipendenti che, a quanto pare, non hanno ancora capito quanto seriamente a rischio sia il futuro dell’azienda. Se confermate le ipotesi accusatorie, prenderemo provvedimenti durissimi, ove ci siano i presupposti anche per il licenziamento. Oltre, ovviamente, a costituirci parte civile nell’eventuale processo. Tutti i dipendenti – conclude Todaro – devono sapere che la catena dei controlli è serrata e l’attenzione è massima perché la città vuole risposte di serietà e affidabilità e non ci saranno sconti per nessuno”.

Il sindaco di Palermo Lagalla esprime “sdegno per i particolari che stanno emergendo dall’operazione dei Carabinieri alla Rap, su impulso della Procura. Il mio augurio è che, per il bene dell’azienda e dell’amministrazione, venga fatta piena luce su tutta la vicenda e sugli eventuali responsabili e ai vertici della Rap chiedo che vengano adottati tutti i procedimenti disciplinari possibili previsti in questi frangenti. Il mio pensiero e il mio ringraziamento vanno a chi in questo momento all’interno dell’azienda sta lavorando con impegno in questa fase delicata durante la quale si sta cercando di venire fuori dall’emergenza, a differenza di coloro che, credendosi furbi, saltano a piacimento ore di lavoro, arrecando un danno all’azienda e alla città”.


di Redazione