La generosità dell’Italia: aumentano gli italiani favorevoli ai lasciti solidali

giovedì 21 settembre 2023


Se nel 2013 solo pochi italiani sapevano cosa fosse il lascito solidale, oggi l’82 per cento della popolazione del nostro Paese sa di cosa si tratta. L’indagine condotta dal Comitato testamento solidale su un campione rappresentativo di italiani di età superiore ai 25 anni (circa 46,5 milioni, in base ai dati Istat) mostra, infatti, come negli ultimi dieci anni sia considerevolmente mutato l’orientamento verso le donazioni e i lasciti solidali. Sono 5,5 milioni gli over 50 (21 per cento degli italiani) che dichiarano di aver fatto un testamento solidale o di essere propensi a farlo. Ma per quali ragioni le percezioni del nostro Paese sono mutate? Almeno 4 italiani su 10 sono dell’idea che l’impegno civile e la solidarietà siano la principale strada per lo sviluppo di una società migliore. Una società che per migliorare necessita, tuttavia, dell’aiuto reciproco. Paolo Anselmi, fondatore e presidente di Walden Lab, afferma che “rispetto a dieci anni fa c’è una crescita anche della percezione che per rispondere alla crisi ci si debba impegnare sul piano personale”.

Secondo gli italiani di oggi, infatti, ciò che manca non è solo il benessere economico (72 per cento) ma anche la fiducia nel prossimo (66 per cento) e l’equità sociale (62 per cento). La ricerca mette in luce, la fiducia che una buona parte dell’Italia ha nei confronti delle organizzazioni non profit concretamente impegnate nella costruzione di una società più giusta. Ma siamo ancora lontani dal raggiungere ciò di cui abbiamo bisogno secondo gli italiani: per l’88 per cento degli italiani occorre più il rispetto delle leggi e delle regole, seguito dall’impegno nel far bene il proprio lavoro (84 per cento) e dall’impegno sociale (80 per cento) e culturale (78 per cento) intesi come forme di volontariato.

Ad ogni modo, nonostante il graduale aumento percentuale l’Italia si colloca ancora negli ultimi gradini rispetto agli altri Paesi europei, primi fra tutti inglesi, olandesi e tedeschi, dove la cultura dei lasciti solidali appare fortemente ancorata al tessuto sociale. Diversamente dal nostro Paese la popolazione media si sente ancora restia ad affrontare il pensiero della morte. Ma in un ordinamento giuridico totalmente improntato alla massima tutela dei più stretti familiari e alla libera volontà del defunto, il lasciato solidale rappresenta il principale strumento attraverso il quale è possibile sostenere i progetti in cui si crede e che definiscono la propria identità, destinando una parte, piccola o grande che sia, della “quota disponibile” del proprio patrimonio. Si tratta, inoltre, di una scelta semplice e non vincolante, che può essere revocata o modificata in qualsiasi momento. Ma sebbene i dati siano ancora ridotti la ricerca testimonia come sia in atto un vero e proprio cambiamento culturale e una crescente consapevolezza sul testamento solidale. Il pregiudizio inziale del 2013 può dirsi superato. Il testamento solidale non è più considerato un appannaggio dei più ricchi.


di Ilaria Cartigiano