Io, Gigi Sabani ed il mondo dello spettacolo

giovedì 7 settembre 2023


Volto noto della tivù, il debutto da giovanissimo, Valerio Merola si racconta a L’Opinione ripercorrendo le tappe della sua carriera professionale e personale ricordando gli anni d’oro del suo successo e le personalità con cui l’ha condiviso.

Valerio Merola grazie di aver accettato l’invito a rilasciare questa intervista per L’Opinione. Ci racconti i primi passi nel mondo dello spettacolo?

Lavoravo in una televisione privata di Roma e del Lazio (Gbr) uno spettatore affezionato della trasmissione era Pippo Baudo. Mi seguiva praticamente tutte le sere. Il mio programma che avevo letteralmente ideato da zero si chiamava “I falchi della notte”. Raccontavo tutto quello che succedeva a Roma di notte, in una modalità del tutto nuova che chiamai “Diretta differita”. Un giorno squillò il telefono di casa mia, non esistevano i cellulari, e una voce inconfondibile mi disse: “Sono Pippo Baudo vorrei parlarti di lavoro”. Dopo 15 giorni, ero in diretta su Rai1 per la seguitissima trasmissione della lotteria di Capodanno “Fantastico 5”. Da una platea di spettatori regionale, alla grande platea nazionale di Rai1 in un programma che superava i 15 milioni di spettatori. Fu l’inizio di tutto.

Hai una certa cultura ed anche una laurea, questo ti ha aiutato?

Sono molto felice dei miei studi classici, quando ho conseguito a pieni voti la maturità classica mi sentivo già una persona colta. Ma grazie a mio padre che mi convinse a proseguire gli studi mi sono laureato in scienze politiche, ciò non mi ha aiutato come titolo indispensabile per fare il presentatore, ma sicuramente è un valore aggiunto che mi ha consentito di non trovarmi mai in difficoltà davanti a svariate occasioni in cui la cultura serviva eccome.

Sei passato da una vicenda giudiziaria uscendone completamente assolto. Cosa accadde e come affrontasti quel momento?

Sono passati 27 anni e quell’errore giudiziario come è giusto chiamarlo perché non fu solo una vicenda, nonostante l’archiviazione perché non c’erano presupposti per un processo, mi provocò danni morali e materiali per i quali nessuno ha pagato. Ma sono orgoglioso di aver seguito il mio motto “non mollare mai e anche nei momenti difficili ho avuto fiducia che, come poi è avvenuto, tutto si risolvesse in un nulla di fatto, come una inchiesta inutile e infondata denominata Vallettopoli meritava.

Sei stato un grande conquistatore, oggi quel Valerio è cambiato?

Si nasce playboy e lo si rimane tutta la vita consentimi la battuta. Adesso sono più tranquillo dal punto di vista sentimentale, preferisco una compagna mi trasmette molta serenità piuttosto che un numero imprecisato di relazioni fugaci.

Hai avuto un rapporto lungo ed intenso con Gigi Sabani, raccontaci qualcosa di inedito, significativo.

Per me Gigi non era solo un amico e un collega di lavoro, era come un fratello. Abbiamo condiviso trasmissioni televisive, appartamenti a Milano nel residence di Milano 2, vacanze, avventure, momenti dolorosi. Come aneddoto inedito scelgo un episodio spiritoso. Gigi amava sempre ridere e non prendersi mai sul serio. Sono io ad aver insegnato a Gigi a fare il nodo alla cravatta, mi ha ringraziato mille volte, da solo si faceva dei nodi impresentabili. Ho ideato il format “Io imito” per onorare la sua memoria e ricordarlo come merita, il vuoto di attenzione che lo circonda da quando è scomparso è qualcosa che mi inquieta moltissimo e nelle mie possibilità cerco di colmarlo con “Io imito”.

Un mondo dello spettacolo spesso ingiusto e spietato.

Non è solo il mondo dello spettacolo ad essere ingiusto e spietato, ci sono degli enti lavorativi anche peggiori, però tutto ciò che riguarda lo spettacolo viene ingigantito perché è un mondo che vive dell’attenzione del pubblico. Comunque, una battuta che mi piace molto è questa: “Se nell’ambiente della tv e dello spettacolo qualcuno si presenta davanti a te con un coltello in mano abbraccialo perché è un amico, la regola è la pugnalata alle spalle”.

Oggi che impegni attendono Valerio Merola?

Per la prossima stagione televisiva spero di continuare a essere opinionista nei programmi Mediaset, specie Mattino 5 dove ho lavorato cinque anni con la splendida Federica Panicucci, e in altri programmi dove ho già avuto il piacere di essere chiamato. Poi seguo il mio programma televisivo “Bravissima” per Sky, il primo talent show della televisione italiana. Quando io ho ideato il format nel 1991 non esisteva il talent show, esistevano solo i concorsi di Miss, quindi, mi piace quando mi definiscono il papà del talent. E poi assolutamente il mio massimo impegno va nel portare avanti “Io imito” dedicato al grande artista e al grandissimo amico fratello Gigi Sabani.


di Alessandro Cucciolla