venerdì 11 agosto 2023
La cronaca si occupa frequentemente della scomparsa di persone, soprattutto quando a scomparire sono minorenni. A fare il punto della situazione sul fenomeno è il Report semestrale pubblicato in questi giorni dall’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, diretto dal mese di luglio dal prefetto Maria Luisa Pellizzari, il cui testo integrale può essere trovato sul sito istituzionale.
Nel primo semestre del 2023 sono state presentate in Italia 13.031 denunce di scomparsa di persone. I ritrovamenti sono stati 6.297, mentre 6.734 sono i casi ancora aperti. Nonostante l’entità del fenomeno, le denunce sono diminuite rispetto al secondo semestre del 2022 di un significativo 10,9 per cento.
Ma chi scompare prevalentemente in Italia? Il Report conferma un dato ormai assodato, cioè che la fascia dei minorenni è quella più interessata, con il 73,9 per cento, mentre il 22,5 per cento riguarda la fascia di età compresa fra 18 e 65 anni. Meno colpiti sono invece gli over 65, che costituiscono il 3,6 per cento dei casi.
Sono dati che destano impressione, ma che vanno letti alla luce dell’analisi offerta dal Report stesso. Difatti, i minorenni che scompaiono sono in larga parte di nazionalità straniera (ben il 78 per cento rispetto al 22 per cento degli italiani, cioè 7.503 su 9.626) e appartengono alla categoria dei giovani che vengono registrati in ingresso in Italia, soprattutto dal continente africano, ma considerano il nostro paese come luogo di transito e come prima tappa prima di dirigersi nel centro e nord Europa alla volta di parenti e conoscenti. Non a caso è la Sicilia la regione italiana in cui si registra il più alto numero di minorenni stranieri scomparsi, essendo l’isola il primo approdo di numerose rotte di immigrati. In testa ai paesi di provenienza di questi giovani figurano Egitto, Tunisia, Guinea, Costa d’Avorio e Afghanistan. Pur essendo tecnicamente considerati degli scomparsi, è evidente che si tratta di allontanamenti spesso programmati già prima della partenza. Conseguentemente, per quanto riguarda i ritrovamenti, gli esiti favorevoli sono molto più numerosi quando a scomparire è un minorenne italiano rispetto a uno straniero, che può aver fatto perdere le proprie tracce recandosi oltreconfine.
La forte incidenza dei minorenni stranieri si ripercuote ovviamente anche sul dato complessivo, che indica come il 65 per cento degli scomparsi siano stranieri: 8.500 rispetto a 4.531 italiani.
Interessante è anche il divario delle scomparse per quanto riguarda il genere: 82 per cento sono uomini, mentre la percentuale degli scomparsi di genere femminile è drasticamente più bassa e non va oltre il 18 per cento.
Il sistema delle ricerche vede al centro i prefetti, che possono avvalersi delle Forze di polizia, dei vigili del fuoco, del Soccorso alpino e speleologico, di psicologi e del vasto mondo del volontariato. Oltre che sulle attività di ricerca, l’Ufficio del Commissario Pellizzari pone l’accento anche sulle strategie di prevenzione. In questo senso, alcuni protocolli sottoscritti con diverse istituzioni consentono di affrontare il fenomeno più efficacemente da diverse angolazioni.
L’attività del Commissario è anche supportata dalla Consulta per le persone scomparse, in cui è forte la presenza delle associazioni che rappresentano i famigliari degli scomparsi. La Consulta, che si riunisce periodicamente, ha formulato proposte e suggerimenti che sono spesso il frutto di esperienze concretamente vissute e che concorrono alla realizzazione di un sistema integrato per affrontare un fenomeno tanto complesso.
di Andrea Cantadori