I valori della GenZ, vivere bene è ciò che conta

martedì 1 agosto 2023


Secondo l’indagine Age of values 2023, uno dei più grandi sondaggi mai realizzati sui valori guida delle persone – condotto da Savanta, the Intelligence Business, tra dicembre 2022 e aprile 2023 – ciò che conta per la GenZ italiana è vivere bene. I primi tre valori globalmente riconosciuti dai nati tra il 1997 e il 2012 si trovano la benevolenza, l’universalismo globale e la sicurezza. Oltre a ciò, dal campione preso in esame emerge una forte distanza tra i governi e i loro cittadini: solo un quarto degli intervistati ha affermato di essere fortemente d’accordo sul fatto che le politiche e i programmi dei propri governi siano in linea con i propri valori. “I nostri valori, che si formano nell’adolescenza e rimangono abbastanza stabili per tutta la vita, diventano cruciali in un mondo di cambiamento e incertezza. Sono ciò che io chiamo una verità persistente. L’abisso tra i valori dei cittadini e la percezione che essi hanno dei valori dei loro governi ha ampie implicazioni non solo per il governo ma per la società”, ha affermato Rebecca Grant, la Global chief brand officer di Bcw.

La GenZ rappresenta, al momento, quasi un terzo della popolazione mondiale, ed è la più grande generazione sulla terra (anche se in Italia l’età media è decisamente più avanzata). Entro il 2025 i nati tra il ’97 e il 2012 costituiranno il 27 per cento della forza lavoro globale. I giovani italiani, il futuro del Paese, credono nella cura delle persone a loro vicine, nel desiderio di tolleranza, giustizia e uguaglianza per tutti, e nel diritto di poter contare su una libera e piena realizzazione di . Poi, nella scala dei valori, seguono la sicurezza e la tutela dell’ambiente. Poi, per quanto riguarda l’ambito del riconoscimento sociale, l’affermazione personale (33 per cento) e il successo economico (20 per cento) interessano alla GenZ dello stivale più che alle generazioni precedenti, ovvero i Millenials, la Generazione X e i Boomers. Quest’atteggiamento è in linea con il trend globale, per una generazione nata sotto le “bombe” dei social network e dei media, abituata all’esibizionismo quotidiano. Ma, per i giovani italiani, quest’aspetto è meno importante rispetto ai loro coetanei di altre nazioni. Nel sondaggio viene registrato uno scarto di oltre 10 punti percentuali sia per quanto riguarda il riconoscimento a livello sociale (44 per cento a livello globale), sia per quanto concerne le disponibilità economiche (32 per cento). Altri Paesi dove successo e potere non rivestono un ruolo di rilievo sono quelli in cui è diffuso il confucianesimo, oltre all’America latina o nel sud Europa (come nel caso dell’Italia).


di Redazione