Dottoressa Calandra: a ciascuno la propria salute (video)

mercoledì 26 luglio 2023


Ospite di questa settimana nello spazio di “Medicina a Km 0”, è la dottoressa Teresa Calandrapresidente della Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione (Fno-Tsrm-Pstrp). Una Federazione composta da 18 professioni sanitarie, cioè figure professionali differenti, che nonostante abbiano progetti ed obiettivi diversi, riescono a collaborare fra loro e sono un serio supporto per la cura dei pazienti, anche anziani e non autosufficienti.

La dottoressa Calandra, che lavora per la stesura di linee guida per la prevenzione e la rimozione dei rischi in ottica di genere, guida un Comitato composto al 34 per cento da donne. Si è impegnata nella promozione della Medicina di genere, fondamentale per riconoscere e valorizzare le differenze fra i generi riguardo l’insorgenza di tante malattie, il loro decorso e la risposta alle terapie. La Medicina di genere mira a migliorare le politiche sanitarie, a garantire equità di accesso e di fruizione delle cure per entrambi i sessi. Al tempo stesso, permette di identificare gli screening di malattia più consoni e in fasce di età diverse, garantendo così appropriatezza terapeutica.

Alcuni farmaci hanno differente efficacia negli uomini e nelle donne, per diversa farmacodinamica e farmacocinetica. Per fare qualche esempio, le malattie cardiovascolari, che rappresentano la prima causa di morte tra le donne, vengono approcciate con terapie tipicamente maschili, non tenendo conto delle fondamentali differenze biologiche. Al contrario, per l’osteoporosi l’uomo viene curato con gli stessi farmaci usati per le donne. L’osteoporosi è una malattia tipicamente più femminile, ne sono affette una donna su tre e un uomo su sette, che oltre i cinquant’anni presentano fratture da fragilità.

Anche riguardo agli infortuni professionali c’è differenza fra donne e uomini, in tema di salute e di sicurezza, che per le donne non si esaurisce con la maternità. Ci sono rischi fisici, chimici, psicologici e biologici diversi fra donne e uomini che lavorano anche nello stesso settore.

Da non trascurare il mondo dell’Assistenza domiciliare programmata e dei caregiver: sono prevalentemente donne (65 per cento), madri, figlie, nipoti, nuore, sorelle, che si occupano dei parenti anziani polipatologici o non autosufficienti. Le 18 professioni sanitarie afferenti alla Federazione, presieduta dalla dottoressa Calandra, svolgono un ruolo essenziale, sostenendo con la loro professionalità questo livello assistenziale di base, erogando prestazioni diagnostiche, di prevenzione, riabilitative e di sostegno che integrano il trattamento sanitario, per dare continuità assistenziale e interventi programmati nel tempo, per chi versa in gravi condizioni di salute. È risaputo che tale tipo di assistenza necessita di un’integrazione di ore mensili e di più personale adeguatamente preparato.


di Vanessa Seffer