Novità e ritorni in Rai: le star della Terza Rete

lunedì 10 luglio 2023


La Rai, dopo la tradizionale fase estiva di repliche e di Techetechetè, si presenterà a settembre con novità e ritorni e con un obiettivo, ribadito dall’amministratore delegato Roberto Sergio, ambizioso e mai rispettato: “Presenteremo un’offerta più pluralista che in passato”. Da quanto illustrato a Napoli, con la battuta ironica del presidente della Campania, il dem Vincenzo De Luca, con l’uscita da Viale Mazzini di “Bianca Berlinguer e un troglodita vestito da capraio, avete tirato una bella sòla a Mediaset”, sta emergendo il nuovo volto della Rai. Che in definitiva è quello vecchio.

La Rete Uno prende tutto o quasi quello che di meglio c’è in circolazione: ovviamente Sanremo dell’inamovibile Amadeus; Fiorello, nonostante le proteste degli abitanti di Via Asiago; la fiction con Sabrina Ferilli (Gloria); Alessio Boni interpreta Dino Grandi ne (La lunga notte - La caduta del Duce di Giacomo Campiotti; Jasmine Trinca è la protagonista de La storia, dal romanzo di Elsa Morante, per la regia di Francesca Archibugi; Francesco Giorgino sarà protagonista di un approfondimento di attualità oltre Porta a Porta di Bruno Vespa; Caterina Balivo si confronta con le eccellenze del Paese; Pino Insegno prende il posto di Flavio Insinna all’Eredità; C’è ancora posto per Milly Carlucci, Carlo Conti, Mara Venier e Antonella Clerici.

La Rete Due fa la figura della parente povera, ma acquista le giornaliste Luisella Costamagna con Tango e Lorena Bianchetti con Mi presento ai tuoi. Oltre alla conferma di Belve di Francesca Fagnani, arriva il comico Max Giusti. La Rete Tre è quella che presenta uno schieramento consolidato di orientamento di sinistra. Sostituiti i big che hanno gestito gli approfondimenti in maniera egemone e rimpiazzati da altri che giornalisticamente si dice di “area”. Fabio Fazio ha deciso di andare via dalla Rai dopo quasi 40 anni per altri lidi (Discovery), prima dell’arrivo del nuovo vertici (anche se l’ex direttore generale Carlo Fuortes non ha fatto nulla per trattenerlo). Lucia Annunziata ha abbandonato la Rai dopo circa 35 anni. Ha lavorato prima come collaboratrice del Tg3 di Sandro Curzi, poi direttrice del telegiornale e, infine, conduttrice della trasmissione domenicale In mezz’ora allungata a Mezz’ora in più. Ha deciso altre esperienze Bianca Berlinguer dopo 34 anni trascorsi in Rai da redattrice ordinaria a direttrice e conduttrice di Cartabianca, ma voleva una striscia quotidiana.

Per la Rete Tre nessun privilegio ma neppure alcun declassamento: era ideologicamente di sinistra e tale rimane. La trasmissione di punta è sempre Chi l’ha visto? di Federica Sciarelli. Arriverà a dare man forte alla rete arriva l’ex presidente e inviata dal Tg1 Monica Maggioni con due trasmissioni. Segue il giornalismo d’inchiesta (con occhi attenti contro qualsiasi azione della destra) di Sigfrido Ranucci con il suo polemico Report ereditato da Milena Gabanelli. Per sostituire Massimo Gramellini (super impegnato e in procinto di assumere la direzione de La7) arriva su Rai 3 Serena Bertone che non ha gradito lo spostamento da Rai 1 e, soprattutto, Roberto Saviano, con il suo Insider sulle organizzazioni criminali. Ci sarà anche spazio per Nunzia De Girolamo con Botta e risposta e per le inchieste Riccardo Iacona con Presadiretta. Ad Agorà arriva il giornalista SkyTg24 Roberto Inciocchi. La Rai tivù della destra meloniana? La battuta di Totò (ma mi faccia il piacere!) è calzante e conferma la realtà consolidata della sinistra intellettuale. Si può aggiungere anche il vernacolare napoletano “chiagne e fotte” per la doppia morale utilizzato da Umberto Eco, Indro Montanelli, Marco Pannella. Il problema, come sempre, è quello di accendere il faro del pluralismo e rispettarlo, attenendosi al contratto di servizio firmato con lo Stato.


di Sergio Menicucci