Lavoro minorile: in 5 anni morti 74 ragazzi

lunedì 12 giugno 2023


In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, l’Unicef Italia presenta il primo rapporto statistico “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro”. Secondo quanto indicato, tra il 2017 e il 2021 sono stati sette gli infortuni con esito mortale per i minorenni sotto i 14 anni e 67 per la fascia di età 15-19 anni. “Sebbene il numero di denunce di infortunio sia stato maggiore nella fascia di età sotto i 14 anni, gli infortuni con esito mortale sono fortemente sbilanciati verso la fascia di età 15-19 anni”. La Regione Veneto, peraltro, “rappresenta la prima Regione per infortuni con esito mortale. Abruzzo, Basilicata, Sardegna, la Provincia autonoma di Trento e la Valle d’Aosta non registrano nessun infortunio con esito mortale nel quinquennio preso in esame”. Nello stesso arco di tempo le denunce di infortunio di minorenni sotto i 19 anni presentate all’Inail a livello nazionale sono state pari a 352.140.

“Proponiamo oggi una riflessione pubblica sui dati, grazie alla collaborazione avviata con l’Università di Salerno nell’ambito dell’Osservatorio Unicef per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile – ha detto Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia  – al fine di garantire un’attenzione particolare ai minorenni che lavorano, favorendo la diffusione di una cultura della prevenzione, nello scorso mese di febbraio abbiamo firmato un Protocollo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per unire le forze nel perseguimento di questo importante obiettivo. Già nel giugno 2022 avevamo dato vita all’Osservatorio Unicef per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile, proprio allo scopo di contrastare lo sfruttamento degli adolescenti e tutelare la legalità, a partire dalla realizzazione di studi, analisi e proposte da rivolgere alle Istituzioni competenti”.

“Anche in Italia i numeri sul lavoro minorile fanno riflettere: sono espressione del disagio sociale presente in troppe aree del Paese e trovano connessione anche con manifestazioni della criminalità organizzata. È necessaria una presa di coscienza della pericolosità dell'ingresso in età precoce nel mondo del lavoro di bambini e ragazzi. È una responsabilità per fronteggiare la quale sono necessari l'impegno dei governi, delle imprese, della società civile e l’adozione, a livello internazionale, di comportamenti eticamente condivisi anche da parte dei consumatori”: è quanto affermato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


di Redazione