Più cinghiali meno bimbi

lunedì 15 maggio 2023


Sono undici anni che vivo a Monte Mario ed avendo un maremmano conosco ogni passeggiata, giardino e parco tra la Riserva di Monte Mario, il parco dell’Insugherata, Monte Ciocci e Villa Borghese. Dopo il maremmano sono arrivate due bimbe e quindi, oltre alle passeggiate, ho imparato a conoscere le varie aree giochi sparse in questo quadrante di Roma nord che continua ad essere un piccolo gioiello della Capitale proprio per la maestosità delle aree verdi di cui dispone.

In soli dieci anni la situazione è radicalmente cambiata. È di qualche giorno fa l’allarme di Coldiretti Lazio sulla peste suina africana a Roma. Sono state trovare due carcasse di cinghiali positivi alla peste, uno al parco dell’Insugherata e l’altro a Casal del Marmo. “La situazione è fuori controllo – dichiara il presidente David Granieri – Quanto accaduto è la dimostrazione che i provvedimenti presi, relativamente alle azioni di depopolamento e controllo numerico degli ungulati, sono rimasti inattuati. Eppure c’è un’ordinanza emanata dal commissario straordinario alla Peste Suina Africana, la numero 2/2023, che deve essere seguita e rigorosamente rispettata dagli enti parco e dagli Atc. Cosa che evidentemente non è avvenuta”.

Sempre di un paio di giorni fa la notizia di un residente della Camilluccia aggredito da un branco di cinghiali mentre passeggiava con i suoi cani, di cui uno spaventato è finito sotto una macchina di passaggio.

E a questo punto ci aggiungo anche la mia di testimonianza, visto che sabato scorso ero appena entrata al parco dell’Insugherata con le mie due bimbe e il mio maremmano e sono stata circondata da cinque cinghiali che non solo non si sono spaventati al nostro passaggio ma ci hanno puntato e inseguito fino a che il mio maremmano si è messo dietro di me (che in braccio avevo due bambine) e ci ha scortato ringhiando fino al cancello di uscita. Per chi non lo sapesse la passeggiata la parco dell’Insugherata, entrando da via dell’Acqua Traversa è di qualche chilometro con la possibilità di inoltrarsi anche nel bosco seguendo il sentiero. Noi avevamo superato il cancello di ingresso forse di dieci metri.

I sentieri un tempo battuti da chi porta a spasso i propri cani, o dai cavalli del maneggio li a fianco, o semplicemente di chi ama passeggiare all’aria aperta sono scomparsi nella vegetazione lasciata allo stato brado. Gli unici percorsi visibili sono quelli lasciati dal calpestio dei cinghiali. E sul cancello di ingresso sia dell’Insugherata che della Riserva di Monte Mario, dove un tempo si trovavano numeri di dog sitter o di baby sitter (visto che fino a due mesi fa c’erano scivoli, altalene e dondoli oggi scomparsi) oggi rimangono appesi solo avvisi sulla peste suina, dove si grida attenzione a non toccare i cinghiali.

Che la situazione sia fuori controllo è evidente agli occhi di ogni cittadino che vive nel quadrante nord di Roma. Che la peste suina non sia trasmissibile agli uomini ci è stato detto e ripetuto in ogni modo, ma che la malattia si passa anche attraverso le zecche (che potrebbero finire anche sui nostri cani a passeggio) e a che cosa ciò potrebbe comportare ancora è un mistero.

Fatto sta che i cinghiali continuano ad aumentare, le aree giochi per i bimbi vengono dismesse e uno dei nostri patrimoni unici al mondo, visto che siamo la quarta città europea per il verde, sta diventando impraticabile.

“Ad oggi  ̶  conclude Granieri, presidente Coldiretti Lazio  ̶  i fatti ci dimostrano che le misure previste dall’ordinanza, non sono ancora state applicate nella maniera rigorosa e tempestiva, che è invece necessaria e che i nostri imprenditori agricoli sono nuovamente esposti a gravi rischi. La situazione dello scorso anno, evidentemente non ha insegnato nulla”. 


di Valentina Diaconale