L’inquietante caso della veggente Gisella

giovedì 11 maggio 2023


Il caso della oramai famosa veggente di Trevignano, tale Gisella Cardia, si sta ingigantendo a dismisura, complice una attenzione mediatica a dir poco ossessiva. Tant’è che, passi per il talk pomeridiano diretto su Canale 5 da Barbara D’Urso, gran professionista del pettegolezzo di bassa lega, ma che addirittura un giornalista serio come Alberto Matano, conduttore de “La Vita in diretta” su Rai 1, se ne occupi con cadenza quasi quotidiana è abbastanza inquietante.

Stiamo parlando, a beneficio di chi non sia a conoscenza della vicenda, di una ex-imprenditrice siciliana, il cui vero nome dovrebbe essere Maria Giuseppa Scarpulla, che sostiene di essere in contatto diretto con la Madonna. L’inverosimile vicenda inizia alcuni anni orsono, quando la presunta veggente, di ritorno da un pellegrinaggio a Medjugorje, condusse presso il piccolo borgo laziale una statua denominata ben presto come la Madonna di Trevignano. A partire dal 2016 sono cominciati i miracoli, quando sul volto della stessa statua sono comparse lacrime di sangue. Sangue che, secondo un investigatore privato, Andrea Cacciotti, non sarebbe affatto divino, bensì di origine suina. La procura di Civitavecchia avrebbe disposto una inchiesta in seguito alla denuncia presentata dal Cacciotti.

Nel frattempo, come accennato all’inizio, si è sviluppato un interesse mediatico dai toni abbastanza ambigui e molto stimolato dalla concorrenza senza quartiere che le due principali corazzate televisive della Rai e di Mediaset hanno iniziato a farsi su una questione di credulità popolare vecchia come il cucco. Infatti, oltre a discettare sulle frequenti apparizioni della Madonna, in questi giorni si sta dibattendo sulle stimmate della veggente, certificate da una neurologa, Rosanna Chifari, che in passato è stata consulente in Senato per la Lega. Ebbene, secondo questa dottoressa le stimmate, che passata la Pasqua spariscono quasi d’incanto senza lasciare traccia, a partire dal mercoledì delle Ceneri sulle mani e sui piedi della santona si aprono ferite circolari che profumano intensamente di fiori, senza però modificare la funzionalità di tali componenti fisiche. Un miracolo, insomma. Un miracolo come quello, molto enfatizzato tra il serio e il faceto della D’Urso, della moltiplicazione della pizza, degli gnocchi e del coniglio, che secondo molti invasati che seguono la veggente avverrebbe di continuo.

Ovviamente, come in molte altre analoghe faccende di ordinaria follia religiosa, se così la vogliamo definire, si parla di un crescente giro di denaro e qualche denuncia per truffa. Sta di fatto che, dopo quella del dolore e degli orrori, in cui si tende a spettacolarizzare ogni tipo di sciagura e di delitto efferato, in assenza di un cataclisma catastrofico o di un presunto autore di stragi da sbattere in prima pagina, stiamo sdoganando la tv dei miracoli all’ingrosso.

Francamente non è proprio uno spettacolo esaltante, soprattutto per chi, pur potendo cambiare canale, è comunque costretto a pagare il canone a un servizio pubblico in grande caduta libera sul piano dei contenuti.


di Claudio Romiti