Cibo artificiale, il sub-umano contro l’Italia

venerdì 31 marzo 2023


Dopo le farine di insetti, il cibo sintetico o artificiale. Dagli albori a oggi, si è rotta la catena alimentare e le farine contenenti grilli, larve, cavallette sono pronte a sbarcare sugli scaffali. Ma sulle etichette non troverete scritto “grilli, larve e cavallette”, ma il nome scientifico, per esempio “Acheta domesticus”, soluzione tutt’altro che garante della libertà di scelta del consumatore. Una “soluzione palliativa”, cioè solo apparente, per abituarci a non avere rigetto verso quella che deve diventare la nutrizione del futuro. E dopo gli insetti, il cibo sintetico, che secondo i confezionatori dell’horror nei piatti è più corretto definire “artificiale”. Cioè nulla di sintetico, semplicemente prodotto in laboratorio, quindi senza più l’interazione uomo-natura-uomo, ma cellule staminali in camice bianco. Pensavate che il gender fosse solo la questione dei generi, il post femminismo, tutt’al più la rivoluzione fluida? Me ne ero resa conto occupandomi delle attività e delle barriere alzate dalla generazione precedente identificata coi “Padri della Patria”, i quali oltre alla Costituzione dopo le due guerre hanno lasciato un patrimonio di informazioni, cultura e leggi per difendere l’umanità da quel precipizio che essi avevano ben chiaro. La fine dell’umano, questo è il gender. Non solo farine di insetti spacciate per nuove frontiere, o cibi provenienti da tecnologie, ma lo scardinamento della specie, come si intravvede nelle coppie non più solo uomo-donna della genitorialità Lgbt. Il tramonto umano verso le tenebre.

Le farine di insetti e il cibo c’entrano moltissimo. Perché “dimmi come mangi” e gli insetti sono sul pianeta i viventi in cui la divisione maschio-femmina e la riproduzione naturale non esistono. Per intenderci, gli insetti sono naturalmente “omosessuali”, come acclamano i difensori. Ecco il gender, che non abbiamo capito. La sostituzione. E la sostituzione passa significativamente attraverso l’alimentazione, le abitudini, la produzione e il modo di produrre e l’economia derivante, cioè il profilo complessivo delle società. Una modificazione totale per cui non ci sarà più il primato dei Paesi produttori, la natura che fornisce gli alimenti, ma l’avvento di un mondo sostenuto da élite di miliardari che finanziano catene di produzione senza più distinguo intrinseco o di provenienza. Un mondo non solo dominato da intelligenze artificiali, robotica e tecnologia, ma verso ermafroditi autogeneranti. Non è delirio fantascientifico, è la guerra con l’arma del denaro, in cui a comandare saranno i padroni della finanza, come dimostrano le attività in questo campo di aziende tipo quelle israeliane, che hanno già realizzato il pesce sintetico vegetale, il salmone Plantish, ottenuto a partire da proteine ed estratti di alghe e lo hanno stampato in 3D.

I Frankenstein innovatori-creatori spacciano simili aberrazioni per la soluzione di ogni genere di problema: la fame nel mondo, lo sfruttamento di animali, l’inquinamento, il costo del cibo di qualità a vantaggio dell’alimento perfetto che combina acqua, alghe, cellule staminali e attraverso diavoleria biologiche può produrre “cibo che cibo non è” ma avrà lo stesso aspetto e sapore. Tutto è pronto. Manca solo di calibrare le convenienze economiche su larga scala, visto che i finanziatori sono nomi come Bill Gates o Sergey Brin. Con un grido disperato si è mossa la Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, 5mila professionisti che seguono 4,5 milioni di bambini, che ha aderito alla “Petizione contro il cibo sintetico” lanciata da Coldiretti e Filiera Italia. I pediatri hanno sottoscritto la proposta di Coldiretti e stanno raccogliendo firme in tutti gli ambulatori, coinvolgendo le famiglie e informando i genitori del rischio che i figli correrebbero assumendo un cibo sintetico rispetto ad effetti a medio e lungo termine ancora ignoti e non valutati.

“Le multinazionali approfittano della crisi – ha lanciato l’allarme Coldiretti – per imporre sui mercati “cibi Frankenstein”, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, che stanno per inondare il mercato europeo dopo quello Usa”. Non fidarsi assolutamente, ha stigmatizzato la Confederazione nazionale, in quanto per il 60 per cento degli studiosi questa alimentazione non è salutare e produrrà effetti negativi sulla natura. Non ultimo il danno di perdere a lungo andare il gusto e l’olfatto. Ci hanno pensato? “Per quanto riguarda la carne da laboratorio – ha denunciato Coldiretti – la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare. Ed è una balla che sfami i poveri, poiché non è accessibile a tutti in quanto serve un bioreattore, ciclo più costoso della semplice natura a disposizione. E non è carne, mettiamolo in testa, ma “un prodotto sintetico e ingegnerizzato”.

“La manipolazione sul cibo in provetta dimostra c’è una precisa strategia delle multinazionali, che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili naturali fondati sulla qualità e sulla tradizione”, ha tuonato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini sollecitando tutti a dare battaglia per uscire dall’ incubo. Gli investimenti provengono dai protagonisti del settore hi-tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). Sulla carne artificiale solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6mila per cento in 5 anni. È una guerra, la guerra nascosta dalle bombe e dalle armi, contro l’Italia, il suo primato culturale, il genio italico, la bellezza, l’umanità, la storia e la ricchezza fondata su questi cardini e valori. Cosa sarebbe di noi, infatti, della nostra risorsa naturale, del clima mediterraneo, delle filiere imitate ai primi posti in tutto il mondo? Una straordinaria nazione, che ha guidato il progresso e l’evoluzione e che anche nello spazio e scienza vanta talenti irraggiungibili, sarebbe come raso al suolo. Niente più Italia, niente più italiano, né creature né Creatore, solo sub-umano.

L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, che sta facendo? “Sul cibo sintetico tante regioni hanno votato a favore delle contromisure del Governo”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, alle prese con lo tsunami contro cui ha schierato provvedimenti stringenti e severe sanzioni. “Noi vogliamo salvaguardare i cittadini da ogni rischio, ma vogliamo anche salvaguardare la nostra civiltà e il nostro modello produttivo basato sul rapporto tra uomo terra e lavoro, che ha prodotto cibo per millenni e ha garantito l’unico sviluppo insostituibile”.


di Donatella Papi